Piano della Comunità

Parte sud-orientale del pianoro di Veio, con edifici di culto del VI e V sec. a.C., e vari edifici di età romana, repubblicana e imperiale.

Per la sua posizione strategica, per l’affioramento di strutture monumentali e per il rinvenimento di terrecotte architettoniche e votive alle sue pendici, è stato proposto di riconoscervi l’acropoli della città e la sede del tempio di Giunone Regina, protettrice della città.

Il distretto di Comunità è stato frequentato a partire dal IX sec. a.C., con nuclei sparsi di capanne; dalla fine del VII sec. ha acquistato una precisa funzione pubblica per l’impianto di officine specializzate nella produzione di vasellame da mensa. Nel secolo seguente ha assunto una forte impronta urbanistica, dimostrata dal poderoso muro di terrazzamento in opera quadrata sulla sommità dell’altura, dalla sistemazione dei tracciati stradali e dalla realizzazione di un capillare sistema di regimentazione idrica (cunicoli, una monumentale cisterna foderata in blocchi e pozzi di raccolta). I numerosi frammenti sporadici di terrecotte architettoniche attestano inoltre la presenza di più edifici di culto, databili tra la seconda metà del VI sec. ed il V sec. a.C., ancora da rintracciare sul terreno. Dopo la presa della città di Veio nel 396 a.C. l’altura ha subito un riassetto generale tornando ad essere frequentata a scopo votivo, come dimostra l’accumulo di una immensa stipe votiva (cd. Stipe Lanciani) presso le sue pendici, in direzione di Piazza d’Armi. I resti apprezzabili sulla sommità dell’altura si riferiscono ad una villa articolata su diversi livelli, impiantata in età tardo-repubblicana ed abbandonata nel corso del V sec. d.C. Il settore residenziale, sul lato ovest, organizzato intorno ad un atrio cruciforme con vasca (impluvium) per la raccolta dell’acqua, dominava dall’alto il percorso della via Veientana; presentava portici perimetrali scanditi da colonnine in laterizio, e pavimenti in mosaico e in opus sectile. Gli ambienti di servizio e i magazzini occupavano il settore nord-est, dove è presente anche una cisterna rettangolare in opera cementizia. Alla fase originaria appartiene la considerevole cisterna a pianta circolare che si apre sulla terrazza inferiore, simile alla cisterna presso il tempio di Giunone, sull’acropoli di Segni.


Tratto da Barbara Belelli Marchesini, Guida Archeologica del Parco di Veio, 2010