Grandiosa opera idraulica etrusca: una galleria lunga circa 70 mt. che regolava il deflusso del Cremera durante le piene.
Dal Vicolo Formellese, una strada sterrata che ricalca in parte la strada antica lungo il crinale del pianoro della città, passando per il quadrivio (loc. Vignacce) si raggiunge, per un sentiero nella valletta boscosa, il torrente Valchetta (identificabile col fiume Cremera dei testi antichi). La roccia vulcanica affiorante è stata anticamente sfruttata per una cava a cielo aperto, di cui vediamo tracce. Ci troviamo nell’area della necropoli dei Quattro Fontanili. Proseguendo a fondovalle verso Est, lungo un antico percorso segnato sulla roccia dai solchi delle ruote dei carri, si raggiunge un ripido sentiero che porta al corso d’acqua, da cui è visibile l’imboccatura del Ponte Sodo, un tunnel lungo m. 75, largo 8 e alto 7, nel quale scorre il fiume.
Il Ponte Sodo, forse da datare in epoca imperiale (Quilici-Gigli) oppure, secondo i più, in età etrusca arcaica, è un’opera idraulica che serviva a deviare il fiume Valchetta, recuperando il terreno compreso nell’ansa del precedente percorso, soggetto ad impaludamento.