Andrea Palladio
print this pageAndrea di Pietro della Gondola detto il Palladio nasce a Padova nel 1508 figlio di un modesto mugnaio, ed è come tagliatore di pietra in diverse botteghe prima a Padova e poi a Vicenza che inizia giovanissimo la sua attività. A Vicenza, ormai già sui trent’anni, il giovane capomastro si fa notare da un nobile locale di grande cultura, Gian Giorgio Trissino, protagonista, con Sofonisba, della rinascita della tragedia regolare di stampo antico, il quale lo porta con sé a Roma a studiare le architetture antiche e gli conferisce il nome classicheggiante di Palladio. Con Trissino Palladio iniziò anche a studiare seriamente il “testo sacro” degli architetti del suo tempo: il De architectura di Vitruvio ed ebbe modo di ampliare ed approfondire la sua formazione già iniziata in precedenza come testimoniano diversi disegni (conservati per la maggior parte a Londra) passando alla progettazione. Nel 1537 inaugura con la villa Godi a Lonigo la sua lunga e fortunata carriera di architetto che lo porterà a diventare ricco e famoso già in vita sia per le numerose opere di edilizia privata e pubblica che gli vennero commissionate, sia per la riflessione teorica di cui diede prova in diversi trattati sia di antiquaria che di architettura, da lui pubblicati. Lo studio favorì poi l’amicizia e la collaborazione con un altro dotto patrizio, il veneziano Daniele Barbaro, per un ultimo viaggio di studio a Roma (1554) e per l’edizione di una fondamentale traduzione commentata ed illustrata dell’opera vitruviana (1556 e 1567). Ma Palladio era fondamentalmente architetto: dopo il successo del suo progetto per la Basilica di Vicenza (1549), la sua attività di ideatore e costruttore di ville e palazzi, chiese e monasteri, ponti e teatri, diventò incessante fino alla morte, avvenuta nel 1580. | |
Lo vediamo qui rappresentato in una incisione di Samuele L. Polacco tratta dall'Iconografia italiana degli uomini e delle donne celebri dall'epoca del Risorgimento delle scienze e delle arti fino ai nostri giorni (Milano,A.Locatelli, 1836-1845, vol.1.); nella Cronologia invece compare in una tavola attribuita a G.B.Maganza conservata in Villa Valmarana a Vicenza. Leggi la voce nell'Enciclopedia Treccani, Vai alle opere in mostra: L'antichità dell'alma città di Roma (1600); Les antiquites de la ville de Rome (1628; 1673); L'architettura (1642); I quattro libri dell'architettura (1768). |