Giuseppe Viola Zanini
print this pageionere del trattato di architettura come pratico manuale di lavoro, Giuseppe Viola Zanini (o Gioseffo 1575/80-1631) nacque in una famiglia di architetti padovani attivi in città e apprese dal padre Giulio, proto del Comune e attivo anche al Santo, (un suo progetto per la volta a crociera della Cattedrale non venne però mai realizzato) i primi rudimemti dell'arte, come Scamozzi col padre Giandomenico. Ebbe modo di giovarsi anche dell'esperienza universitaria di Vincenzo Dotto (1572-1629), umanista, cartografo e autore in città della scalinata del Capitanio, dell'ampliamento del monte di Pietà e della Accademia Delia. Iniziò del resto la sua attività come pittore nella sacrestia di S.Biagio a Vicenza, proseguendo poi con quelli in casa Fracanzani a Este e nell'Oratorio della Confraternita del Santo Spirito a Padova e dipinse con quadrature i soffitti della sala degli esercizi cavallereschi dell’Accademia Delia a Padova, opere tutte andate purtroppo distrutte. Del 1599 è la sua pianta della città di Padova, con rappresentati le mura cinquecentesche, i palazzi più importanti e le principali strade oltre a 156 nomi di singoli luoghi ed edifici.
Nella Cronologia illustra il suo nome l'immagine della "Pratica" tratta dall'Iconologia del Ripa