"Maichindò" di Santa Croce di Magliano

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MAICHIND0'

Canto tradizionale di Santa Croce di Magliano (CB) che si intonava il 19 Marzo durante l'accensione del fuoco sacro in onore di San Giuseppe. Per alcuni anni la tradizione del canto durante lo svolgimento dei fuochi è stata interrotta per poi essere ripresa negli ultimi anni.

Il canto accompagnava un “ballo” che si eseguiva intorno al fuoco; secondo la descrizione del poeta locale “Raffaele Capriglione” (1874-1921) nella sua poesia “U MARAUASCE”, gruppi di soli uomini si dispongono in due file, una a destra e l'altra a sinistra del fuoco, e tenendosi per mano intonano il canto venendo in avanti, prima l'una e poi, quando la prima fila torna indietro al suo posto, l'altra.
Il fuoco in questo caso rappresenta il ricordo del calore e l'ospitalità che la Sacra famiglia ricevette durante la sua fuga dall'Egitto. Ma il fuoco rappresenta anche un rito per allontanare e cancellare malattie, morte, pestilenze e calamità; è simbolo inoltre di rinnovamento, della luce che torna, della bella stagione (la primavera) e della vita che si rinnova.
Nel fuoco, che si tiene in vari quartieri e contrade del paese, bruciano solitamente e per la maggioranza ramoscelli di ulivo, scarto della potatura, ma anche mobili di legno vecchi come simbolo di rinnovo. Il tutto è accompagnato dalla degustazione di piatti e pietanze tipiche.


Voce: “zia Marietta Lamanna” in Montagano.

Registrazione audio: Antonio Martino.