Canti per San Giuseppe
print this pageIn molte regioni d’Italia si celebra la festa di San Giuseppe, con modalità diverse di luogo in luogo. Celebri sono la Torciata a Pitigliano in provincia di Grosseto, i falò accesi nelle piazze del Lazio meridionale e dell’Emilia Romagna , i Conviti o la Tavola di San Giuseppe di San Marzano di Trapani, di Valguarnera in provincia di Enna, di Salemi, quest’ultima con ben centouno portate. Anche nel Molise la devozione per il Santo è molto radicata ed è attestata in più di trenta paesi. Il Santo viene celebrato come il protettore della famiglia e come il portatore dell’abbondanza dopo la stagione invernale, sottolineando il legame della popolazione con le solennità liturgiche e i cicli stagionali. In Molise San Giuseppe viene festeggiato attraverso tavolate con più portate, consumate insieme, alludendo così alla fraternità e condivisione comunitaria. I giorni della viglia e dell’antivigilia del 19 marzo vengono impiegati per la preparazione di pietanze tipiche, come le scrippelle o screppelle, zeppule, caragni o caragnoli, sfringiuni o sfringi. Nelle case e nei vicoli vengono allestiti altarini con quadri della Sacra Famiglia, illuminati da candele e ceri, dinnanzi ai quali si recitano rosari e litanie e si intonano canti in onore del santo. Il giorno della vigilia si preparano i pani di San Giuseppe, portati il giorno dopo in chiesa per farli benedire, per poi distribuirli sulla soglia di casa. Il giorno di San Giuseppe si svolge il Convito con le tredici o, in alcuni paesi, diciannove portate, per il quale vengono scelti coloro che devono interpretare la Sacra Famiglia: un uomo anziano sposato per San Giuseppe, una donna preferibilmente nubile per Maria, un bambino per Gesù. Le portate variano di paese in paese, anche se alcuni piatti sono ricorrenti, come le arance condite, i legumi, i maccheroni con mollica, il baccalà. Il 19 marzo, dopo la funzione religiosa e la processione, i componenti della Sacra Famiglia entrano nella casa in cui si svolge il Convito, mentre in un ambiente più grande prendono posto altri commensali, compresi forestieri, in segno di generosità. Il Convito è preceduto ed è seguito dalle preghiere dei personaggi che interpretano la Sacra Famiglia. Enzo Nocera, Il “convito” e la “devozione” di San Giuseppe nella tradizione molisana, Edizioni Enne, Campobasso, 1998. In questo sito sono stati inseriti:
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