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“500 giovani per la cultura” è un programma formativo messo a punto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che coinvolge cinquecento giovani laureati, per dodici mesi, nelle attività di inventariazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, presso gli istituti e i luoghi della cultura statali presenti sul territorio nazionale. I giovani coinvolti nel programma formativo sono stati selezionati attraverso una procedura concorsuale a livello nazionale, destinata a figure professionali relative all'ambito umanistico, tecnico, gestionale, informatico.

Il programma individua tre progetti, destinati alla creazione di mostre virtuali e percorsi turistico-culturali.

Il primo, “Grande Guerra e processi di pace: i luoghi e i contenuti”, "è finalizzato a rendere disponibile sul web dei percorsi culturali attraverso i luoghi e le testimonianze che rappresentano la memoria della Prima guerra mondiale ed è collegato alle varie e numerose iniziative relative alla commemorazione per il centenario dell’evento bellico, coordinate dalla struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei ministri con il patrocinio della Presidenza della Repubblica".

Il secondo, “Il territorio: le eccellenze”, “è finalizzato alla rappresentazione on-line di itinerari turistico culturali a forte vocazione territoriale. L’attenzione si focalizza sulle espressioni materiali del nostro vastissimo e diversificato patrimonio culturale materiale, evidenziando quelle espressioni artistiche (monumenti, siti archeologici, architetture, collezioni, …) che maggiormente esprimono le eccellenze di uno specifico territorio”.

Il terzo “Patrimonio culturale immateriale” “è finalizzato alla rappresentazione on-line di itinerari turistico culturali a forte vocazione territoriale che prendano in esame anche: tradizioni ed espressioni orali, inclusa la lingua quale veicolo del Patrimonio Culturale immateriale; le arti rappresentative; le pratiche sociali, i rituali e gli eventi festivi; le abilità artistiche tradizionali e, anche, la cultura alimentare. Il 17 novembre 2010 l'Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella lista del Patrimonio Mondiale Immateriale per l'Umanità. Il termine "dieta" si riferisce all'etimo greco "stile di vita", cioè all'insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l'ambiente culturale, l'organizzazione sociale, l'universo mitico e religioso intorno al mangiare. Il termine non concerne, dunque, esclusivamente gli alimenti, ma la socialità che intorno agli alimenti si coagula nel consumo e nella preparazione, oltre alle attività tradizionali collegate all'agricoltura, all'allevamento e alla pesca. Questo tema fa riferimento al tema della nutrizione, asse portante dell'Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita", ed alla convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (Parigi 2003)”. 

Nello specifico, il gruppo di lavoro assegnato alla Soprintendenza Archivistica dell'Abruzzo e del Molise, con sede a Campobasso, si è occupato del terzo progetto “Patrimonio culturale immateriale”.

Il gruppo è composto da: Mariangela Agostinelli, Annamaria De Maioribus, Lidia Di Giandomenico, Emanuela Doganieri, Elvira Notarangelo, Antonia Vallillo.

http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1438168649020_All_2_Circolare_40-2015.pdf

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