Canto per San Sebastiano - Termoli
print this pageSi tratta di un canto popolare eseguito di casa in casa il 19 gennaio, giorno che precede la ricorrenza di San Sebastiano. Cantori e musici improvvisati indossano stracci macchiati di sangue, alcuni si cospargono il volto di cenere, in riferimento agli arcieri della Mauritania che colpirono il santo. Il canto è accompagnato dalla musica di strumenti quali la fisarmonica, la chitarra, il "Pata pum", il bufù, l’"Acciarino", “Streculatorie”o “Strucuratoria”. Come ricompensa, al gruppo itinerante viene offerto da bere e da mangiare, oppure vengono donati alimenti e denaro utilizzati il giorno dopo per organizzare un ricco pranzo. La versione attualmente nota del canto è eseguita da un solista, che rievoca la figura del santo nell’abbigliamento, generalmente costituito da una tunica bianca, una fascia rossa sulla fronte e una lancia in mano. Le undici strofe sono precedute dal ritornello e seguite dalla ripetizione degli ultimi due versi da parte del coro. Il canto si conclude con il saluto ai padroni di casa. Questa versione è stata riproposta nel 1978 dal gruppo musicale termolese 'A Shcaffètte. A Termoli si ha notizia di canti in onore del santo già nel XVIII secolo, anche se probabilmente ve ne erano di più antichi trasmessi oralmente, vista la devozione al santo attestata nella città. Si conosce anche una versione del 1956, in ventiquattro strofe, che non fu mai proposta, che il canonico Don Nicola Perrotta faceva risalire al 1740. |