Canto per Sant'Antonio Abate - Termoli

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Il canto tradizionale in onore di Sant’Antonio accompagna la tradizionale questua: gruppi di persone girano per le strade del paese, fermandosi di casa in casa, cantando e suonando in cambio di doni, come denaro e alimenti, che alla fine della serata vengono divisi in parti uguali. Cantanti e musicisti improvvisati indossano abiti poveri, tra i quali uno veste il saio, tiene una bisaccia e un bastone sul quale è appeso un campanello, rievocando così la figura di Sant’Antonio. È proprio questi che scuotendo il bastone dà il via alla musica. Gli altri componenti ricordano nell’abbigliano monaci e pastori, nonché il diavolo tentatore. Il canto è accompagnato sia dalla fisarmonica e dalla chitarra , che da strumenti caratteristici, come “Pata-pum”, “Tra-Tra” e “Streculatorie”o “Strucuratoria”. Quest’ultima non è altro che la tavoletta di legno dentellata usata per sfregare e lavare i panni, talvolta impiegata anche per separare i chicchi dalle spighe di grano o per dividere il fiore secco dell’origano dai suoi rami. La tavolette viene trasformata in strumento musicale raschiando la superficie con un bastoncino di legno, oppure sostituendo la parte dentellata con una lamiera di metallo sottile su cui viene sfregata una bacchetta di metallo. Altre modifiche possono essere apportate, come l’aggiunta di un manico laterale, oppure di una lunga striscia di cuoio nella zona superiore da far passare dietro al collo del musicista.

Matteo Patavino, Passaggi sonori: i canti, le musiche e gli strumenti della tradizione orale del medio Molise Forto, Associazione culturale Finis Terrae, Santa Croce di Magliano 2006, pp. 115-6.

   

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