S. Nicolò dei Cattanei
print this pageUbicazione | |
Stato attuale | Scomparsa. |
Qualificazione | Parrocchiale. |
Notizie storiche | 1081. Fondazione attribuita ai figli di Antonio di casa Fontana, la quale mantenne il diritto di eleggere il rettore. XVII secolo. Allungamento della chiesa e ricostruzione della facciata in seguito all’allargamento della sede stradale promossa dal duca Pier Luigi Farnese. 1889. Soppressione e trasformazione in civile abitazione. |
Impianto strutturale e caratteri stilistici | Pianta quadrangolare. Presbiterio, due cappelle. |
Principali elementi decorativi ed opere d’arte | Beata Vergine, S. Tomaso, S. Carlo, S. Francesco, pala d’altare di Carlo Carasi (1780). Tavola di S. Girolamo, di Giuseppe Nuvolone (1681). |
Approfondimenti e | Il titolo "dei Cattanei" deriverebbe da "Capitanei" o "Capitani", a significare uomini di giurisdizione, signori, nobili. La chiesa ha dato per lungo tempo nome a parte dell’attuale via Mazzini. Nel 1318 la vita della città venne sconvolta dalle violenze di Galeazzo Visconti il quale si accanì particolarmente contro gli ecclesiastici, impiccandoli, decapitandoli, o imprigiandoli a morire di fame. Tra questi ultimi era frate Gherardo curato di S. Nicolò de' Cattanei. Esistevano in Piacenza diverse chiese dedicate a S. Nicolò. La parrocchiale S. Nicolò dei figli di Agadio sorgeva non lontano da S. Michele, fu costruita intorno al Mille, e scomparve forse verso la fine del XVI sec. Se ne può ipotizzare la localizzazione all'angolo delle vie XX Settembre e S. Giuliano. (Cfr. A. Siboni Op. cit., p. 40 e V. Poli, Op. cit., p.76). S. Nicolò a Porta Nuova, anche detta "de' Zanlongi", "delle Casse", "e delle Ritirate" da quando nel 1603 la parrocchia fu soppressa e trasformata in convento, sorgeva in via Roma all'angolo con la via Melchiorre Gioia. Il complesso fu soppresso nel 1810 e successivamente trasformato in privata abitazione. I disegni relativi sono conservati presso l'Archivio di Stato di Parma (Cfr. A. Siboni, Op. cit., p.40 e V. Poli, Op. cit., p.83). Una quarta chiesa, dedicata a S. Nicolò di S. Sepolcro, citata dal Campi, è ritenuta poco verosimilmente esistita dal Siboni (Cfr. A. Siboni, Op. cit., p. 123). |
Bibliografia | Armando Siboni, Domenico Ponzini, Le antiche chiese monasteri e ospedali della città di Piacenza (aperte, chiuse, scomparse), Piacenza, Banca di Piacenza, 1986, p. 110. Valeria Poli, La città di Piacenza e l’architettura religiosa scomparsa, Piacenza, Edizioni L.I.R., 2015, pp. 201-204. |