Gabriele D'Annunzio
print this pagePoeta, scrittore, drammaturgo (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938)
Gabriele D'Annunzio si avvicina alla vocazione drammatica leggendo autori significativi, tra cui Friedrich Nietzsche, e frequentando Eleonora Duse, con la quale vivrà una complessa storia d’amore. Un viaggio in Grecia, inoltre, gli consente di sviluppare una concezione del dramma mutuato sui classici greci. Sostenitore di un teatro poetico e tragico, propone riflessioni teoriche volte a definire il genere della “tragedia moderna”, dell'evento scenico inteso come concertazione di elementi verbali, musicali, coreutici e costumistici. Integrando i vari linguaggi - verbale, musicale, pittorico, plastico, coreografico - propone una nuova utilizzazione dello spazio scenico, reso attraverso plurime valenze comunicative. È evidente in lui l’intento di uniformarsi a esperienze già compiute in altri Paesi europei, con un teatro capace di rendere il quotidiano, al contempo proteso verso una visione quasi mistica. Gli allestimenti scenici, resi con professionalità e creatività, pongono le basi della regia teatrale novecentesca. La completa affermazione di D'Annunzio come drammaturgo si ha nel 1904 con la messinscena milanese, da parte della compagnia teatrale di Virgilio Talli, de La figlia di Iorio.