Dina Galli
print this pageAutrice di teatro e di cinema (Milano 1877 - Roma 1951)
Avvicinatasi al teatro da bambina, Dina Galli riceve un primo ruolo fondamentale grazie allo scrittore Edoardo Ferravilla, grande attore dialettale milanse che scopre nella giovane doti uniche. Donna dal fisico minuto e asciutto, con un viso particolare sul quale spiccano grandi occhi celesti, “la Dina” - come la chiamavano colleghi e fan - conquista immediatamente il favore di spettatori e critici. Nel 1900 entra nella Compagnia Talli-Gramatica-Calabresi e, se inizialmente la sua recitazione umorale e popolaresca sembra urtare con lo stile controllato ed elegante voluto da Talli, ben presto arriva l'occasione d'oro: Irma Gramatica rifiuta di interpretare La dame de chez Maxim di George Feydeau ritenendo poco decoroso il suo ruolo che viene, così, assegnato alla Galli. Nel 1907 forma una sua compagna con Giuseppe Sichel e Amerigo Guasti e passa di successo in successo, specializzandosi nel repertorio leggero e venato di sentimento. Durante la Prima guerra mondiale porta in trionfo due opere di Dario Niccodemi, La maestrina e Scampolo. Dopo un periodo dedicato alla cinematografia, la Galli nel secondo dopoguerra torna a calcare le scene teatrali, apparendo anche su riviste e commedie in cui propone personaggi di delicata comicità. La morte, sopraggiunta nel 1951, coincide con la fine di un teatro leggero e disimpegnato, fondato sui meccanismi del pièce bien-faite di cui la particolarissima comicità dell'attrice è stata una delle espressioni più alte.
Dina Galli in un disegno (dalla copertina di «Dramma» del 1° febbraio 1941)