Ettore Petrolini
print this pageAttore comico, drammaturgo, scrittore e sceneggiatore (Roma 1884 - 1936)
Ettore Petrolini è considerato uno dei massimi esponenti del teatro minore, termine con il quale si indicano il teatro di varietà, la rivista e l'avanspettacolo. Sbeffeggiante nei confronti del regime, famoso è il suo ringraziamento a Benito Mussolini che conferendogli una medaglia, riceve come risposta: “E io me ne fregio!” Sin da bambino è affascinato dal teatro, improvvisandosi spesso attore per divertimento. Gli ambienti da lui frequentati sono chiaramente rappresentati, poi, in Il padiglione delle meraviglie (1924), commedia che esalta personaggi curiosi e pittoreschi, imbonitori, finti selvaggi e fenomeni di ogni genere. Lunga e difficile la gavetta nei teatri popolari, fino alla formazione della coppia comica Loris-Petrolini, con la compagna Ines Colapietro. Nel 1907 la coppia ottiene una tournée in Sud America per cui si susseguono esibizioni in teatri e caffè dell'Argentina, dell'Uruguay e del Brasile. È in questi anni che Petrolini mette a punto un repertorio di macchiette: si pensi alla sua parodia di Faust. Molti personaggi da lui introdotti diventano punti di riferimento di una comicità che va oltre l'imitazione spingendosi piuttosto verso la “deformazione”. Alcuni personaggi nati come macchiette, nel tempo divengono veri e propri personaggi di commedia. Nel 1910 viene scritturato per il teatro di Giuseppe Jovinelli e nel 1915 costituisce la Compagnia dei grandi spettacoli di varietà Petrolini, che mette in scena opere quali Venite a sentire e Zero meno zero. Emerge in questi anni il celebre personaggio di Petrolini, Fortunello, che suscita anche l'entusiasmo dei futuristi, con i quali l'attore entra in collaborazione, fino alla messa in scena dell'atto unico Radioscopia di un duetto. Negli anni Venti molti autori italiani, del calibro di Roberto Bracco, Renato Simoni, Ugo Ojetti, Fausto Maria Martini, iniziano a comporre appositamente per lui o ad adattare le proprie opere alla sua comicità. Nel 1919 inizia anche l'avventura cinematografica che si intensifica negli anni Trenta, con trasposizioni e riduzioni di opere teatrali. Per concludere il ritratto di Petrolini è importante concludere con un accenno alla musica che è parte intregrante del suo teatro: molti tra i suoi personaggi cantano canzoni e filastrocche o recitano su un sottofondo musicale. Tra i successi musicali si ricordano Una gita a li castelli, nota anche con il titoli Nannì, e Tanto pe' cantà.