Coppi e Bartali
di Claudio Gregori
Bartali contro Coppi è la sfida del secolo. Una sfida totale: il Vecchio contro il Giovane, il Crociato contro l'Uomo Nuovo, la Fede contro il Dubbio, la Parola contro il Silenzio, la Forza contro il Talento, il Passato contro il Futuro. Sboccia sulle macerie. Cresce nella Rinascita. Appassiona e divide l'Italia.
Nasce nel giro di Toscana del 1941: Bartali è strapazzato nella sua terra da quel compagno irriverente. Un Putsch nell'ambito di uno stato, la Legnano. Nel 1946 diventa guerra. Due stati si confrontano: Bianchi e Legnano. Bartali vince il primo Giro del dopoguerra, Coppi il secondo. Un mese dopo, nel Giro della Svizzera, Bartali lo lascia a 40'. Ma Coppi prevale.
In natura quando il giovane leone diventa capobranco, il vecchio re viene cacciato. Ma Bartali è l'Intramontabile, L'Homme de Fer. Nel 1948, a 34 anni, domina il Tour. Esalta l'Italia. Bartali è Michelangelo, Coppi Leonardo. L'uno scolpisce Prigioni, l'altro dipinge la Dama con l'ermellino. L'acme della rivalità si ha al Mondiale di Valkenburg '48: i due si marcano, si annullano e si ritirano. Binda si erge a paciere: firma Il Patto di Chiavari e, per cinque anni, altri armistizi.
Bartali prega, Coppi seduce. Eppure si stimano. Si scambiano borraccia, tubolari, ruote, musette. Fanno un film assieme. Cantano assieme. Vanno insieme dal Papa. Quando Coppi si rompe il bacino Bartali gli manda i fiori della vittoria. Quando muore Serse, Bartali consola mamma Angiolina. Quando muore Fausto, Gino è il suo direttore sportivo. Guerreggiando, entrano insieme dell'immortalità.