Dicembre
print this pageIl 6 dicembre si festeggia San Nicola di Bari in diversi paesi del Molise, come Guardiaregia, Macchia Valfortore e Provvidenti. A Guardiaregia, in occasione della festa, viene proposta la Fagiolata di San Nicola: il 5 dicembre viene preparata per la comunità una cena a base di zuppa di fagioli e il giorno seguente vengono distribuite le pagnottelle benedette ai partecipanti della messa. La festa viene preceduta dalla novena in onore del santo, iniziata il 29 novembre. A Provvidenti invece i festeggiamenti sono accompagnati dalla Sagra delle fave. Numerosi sono gli eventi da segnalare durante le festività natalizie, legati prevalentemente ai riti del fuoco e spesso indicati con il termine ‘Ndocciata, di cui la più celebre è quella di Agnone. A quest’ultima vanno aggiunte quelle di Carovilli, Chiauci, Pietracupa, Sant’Angelo del Pesco, San Pietro Avellana, la Farchia di Montefalcone del Sannio, la Faglia di Oratino, il Falò in piazza di Sant’Agapito, la “Smerceka” ad Acquaviva Collecroce. Le torce o fiaccole sono dunque indicate con vari termini, come ‘ndocce, farchie, faglie, smerceka o smrka, quest’ultimo è un vocabolo che troviamo presso le comunità slave. Il fuoco racchiude significati religiosi e simbolici: le fiamme distruggono tutto ciò che di negativo ha caratterizzato l’anno che si sta per concludere, inoltre purificano, illuminano e riscaldano. Le tradizioni del fuoco rimandano ai riti pagani del solstizio invernale, con riferimento al Sole. Tali usanze sono state poi accolte dalla Chiesa e tradotte nelle fiamme dispensatrici di luce e calore, in onore della nascita di Gesù. La ‘Ndocciata più conociuta è quella di Agnone, che rappresenta il più grande e antico rito natalizio del fuoco del Molise. Si svolge il 24 dicembre e attualmente anche l’8 del mese, data la numerosa affluenza di visitatori. All’imbrunire della Vigilia di Natale, nella parte settentrionale del paese, si riuniscono i gruppi delle cinque contrade del paese, formati da portatori di ogni età, che indossano “la cappa”, pesante mantello nero a ruota. Al rintocco del campanone di Sant’Antonio i portatori accendono le ‘ndocce (grandi torce) e si incamminano lungo la strada principale del paese, camminando e ruotando su se stessi, come in una danza. Una volta raggiunta la piazza, le ‘ndocce vengono unite in un grande falò. Le ‘ndocce posso raggiungere anche i tre metri, possono essere singole, come quelle portate dai bambini, o accoppiate con altre, fino al numero di 20 torce disposte a ventaglio o a raggiera. Le testimonianze più antiche documentate della ‘Ndocciata risalgono al 1884. Nella ‘Ndocciata di Agnone le ‘ndocce sono numerose, ma in altri paesi non è così, come ad esempio a Pietracupa e Carovilli. Molto caratteristica è anche la Faglia di Oratino, celebrata anch’essa la notte del 24 dicembre. Durante questa festività viene realizzata una torcia enorme, alta 12 metri, composta da canne raccolte dagli abitanti nei giorni precedenti. La torcia, una volta preparata, viene trasportata sul sagrato della chiesa e qui accesa. Nel periodo natalizio, in alcuni borghi è possibile visitare i Presepi viventi. Anche se si tratta di una consuetudine relativamente recente, risultano delle rievocazioni suggestive per la presentazione di cibi e mestieri tradizionali, nonché la ricostruzione dei costumi del tempo di Gesù, che seppur non sempre filologicamente corrette non mancano di restituire il calore di un evento concepito a livello comunitario, in cui gli abitanti del paese sono coinvolti in prima persona. I Presepi viventi più noti sono quello di Guardialfiera, di Montenero di Bisaccia, di San Polo Matese, di recente viene organizzato anche a Riccia e Larino. La notte del 31 dicembre si caratterizza, in alcuni paesi, per il perpetuarsi della tradizione delle Maitunate, note anche come Maitinate o Maitenate. Si tratta di canti intonati di casa in casa in vari comuni molisani, come Gambatesa, Campolieto, Riccia, Tufara, Casalciprano, Pietracatella. Il termine Maitunata potrebbe essere sia un riferimento alla Mattinata, quindi ai festeggiamenti che si perpetuano fino alla mattina dell’anno nuovo, oppure potrebbe rimandare alla locuzione “mai intonate”, sottolineando così l’elemento dell’improvvisazione, che connota questi canti. I testi sono beneauguranti, in riferimento all’anno nuovo, ma anche satirici, rievocando episodi, che possono essere diretti a precise persone. Queste ultime possono anche rispondere improvvisando canti, spesso a rima baciata, dando così vita ad un simpatico siparietto. A Tufara le Maitunate hanno conservato la loro origine di canti di questua, oltre che di auguri. Per gli appassionati di questa tradizione, il 6 di gennaio si svolge a Ferrazzano la Rassegna delle Maitunate. Chi si reca ad Agnone per la ‘Ndocciata, può approfittarne per visitare il Museo storico delle campane, attiguo alla Pontificia Fonderia Marinelli, eccellenza dell’artigianato molisano, che porta avanti una tradizione millenaria di fonditori di campane. Il periodo natalizio è inoltre allietato dal suono della zampogna, strumento musicale legato soprattutto ai comuni di Scapoli, Castelnuovo al Volturno e San Polo Matese. La gastronomia di dicembre è ricca di piatti tradizionali, come le scarpelle, e dolci natalizi, come caragnoli e mostaccioli. Ad Agnone si consiglia la degustazione del caciocavallo degli insaccati di produzione locale. Per la ‘Ndocciata di Agnone: Domenico Meo, Le 'Ndocce di Agnone. I fuochi della vigilia di Natale, Edizioni Enne, Campobasso, 1996. http://www.prolocoagnone.com/ndocciata.htm Per la Faglia di Oratino: Viviana Pasques e Antonio Fatica, Il rituale della faglia di Oratino, Tipografia Lampo, Campobasso, 1988. Per le Maitunate di Gambatesa: http://www.gambatesa.com/audio_m.htm Per le Maitunate di Riccia: Berengario Galileo Amorosa , Riccia nella storia e nel folk-lore, Associazione Culturale“Pasquale Vignola” dalla IN.GRA.C., S. Elia Fiumerapido (FR), 1987. Per la Pontificia Fonderia Marinelli: |