Sabbatini, Pratica di fabbricare scene ... 1638

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Pratica di fabricar scene, e machine ne' teatri di Nicola Sabbattini da Pesaro gia architetto del serenissimo duca Francesco Maria Feltrio della Rouere vltimo signore di Pesaro. Ristampata di nouo coll'aggiunta del secondo libro. In Rauenna : per Pietro de' Paoli, e Gio. Battista Giouanelli stampatori camerali, 1638 (In Rauenna : per Pietro de i Paoli, e Gio. Battista Giouanelli stampatori camerali, 1637


L’architetto e scenografo pesarese Nicola Sabbatini attivo alla corte di Urbino, è l’autore di quest’opera, oggi rara e ricercata. La Pratica, profondamente differente dalla trattatistica precedente ispirata a Vitruvio e alle regole teatrali aristoteliche propugnate dal Castelvetro, è il primo trattato moderno del genere, che affronta i problemi del palcoscenico, quali le mutazioni di scena e l’illuminazione, con mente sgombra dagli ideali del Rinascimento e dall’ossequio all’antico. La base teorica poggia sulla teoria prospettica elaborata alla fine del Cinquecento da Guidubaldo del Monte, architetto, studioso di astronomia, meccanica e matematica, disciplina che insegnò dalla cattedra dell’ateneo patavino. Nella prefazione dello stampatore al lettore si legge infatti: “Se brami nondimeno vedere la più fine teorica di quella pratica, ricorri all’Alchimede d’Italia, e leggi il sesto libro della prospettiva dell’illustrissimo sig. Guido Baldo de i marchesi del Monte, di cui si gloria l’autore l’essere stato buon discepolo”.

Questa seconda edizione, arricchita del secondo libro, segue la prima dell’anno precedente.

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