Il 15 settembre 1868 il pittore Luigi Pletti, a seguito dall’incarico ricevuto dalla giunta municipale, faceva la scelta e distribuzione dei quadri ch’esistevano nella Chiesa di S. Maria Madalena di Udine già officiata dai Padri Filippini. Dall’elenco risultano 29 opere, tra pale d’altare, quadri in belle cornici dorate, dipinti e un grande armadio di pregio artistico con due statue sei angeli e due vasi. Accanto al San Francesco di Sales di Giambattista Tiepolo, risultano anche opere di diversi pittori friulani. Tutto questo materiale venne quindi trasferito in parte presso la pinacoteca di Palazzo Bartolini e in parte presso il cimitero di San Vito. Tutt’oggi la raccolta delle opere della chiesa di Santa Maria Maddalena censite da Luigi Pletti, con altre da lui non elencate, è conservata presso i Civici Musei di Udine.
I lavori artistici furono commissionati tra il Cinquecento e il Settecento e ornavano in parte la chiesa ancora nell’Ottocento. Tra le spese di fabbrica del secolo XVII risultano infatti diversi pagamenti effettuati a decoratori, indoratori, pittori, intaiadori per il loro operato. Nel 1737, ricercandosi a perfezionar l’altare di S. Giovanni Evangelista, il Collegio notarile incaricò il pittore Pietro Buri, definito da Girolamo Asquini come pittore di buona invenzione e di ottimo colorito, di realizzare una pala d’altare con l’effige del Santo. Gli accordi del contratto erano molto precisi: dalla rappresentazione della figura del Santo ai metodi di pagamento. Nello stesso periodo il Patriarca di Aquileia commissionava a Giambattista Tiepolo due olii su tela dedicati All’angelo custode e San Francesco di Sales, opere di rilievo che innalzarono il valore della chiesa.