In località Gervasutta sorgeva una chiesetta dedicata a San Pietro (in Tavella); annesso si trovava il convento dei frati Carmelitani(precedentemente delle suore Benedettine). Gli Udinesi temevano per l'incolumità dei frati e desideravano per il loro convento un'ubicazione più sicura, entro le mura della città. Grazie ad una sottoscrizione pubblica ed al contributo del Comune, vennero acquistati case e orti nella zona di borgo Aquileia.
In quell'area, tra il 1503 e il 1525, i frati Carmelitani eressero un complesso di fabbricati ed anche la chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli. Il 18 marzo 1525 il venerabile professore delle Sacre Lettere Agostino Porzio di Trento, priore dei Carmelitani di Udine, decretò che il giorno 25 marzo, festa dell'Annunciazione di Maria Vergine, fosse trasportata dalla chiesa di San Pietro in Tavella «una certa divotissima immagine della Vergine alla lor nuova chiesa di Santa Maria degl'Angeli nel borgo di Aquileia».
I padri Carmelitani vi rimasero fino al 1770, quando il convento fu soppresso dalla Repubblica di Venezia, poiché il numero dei religiosi era inferiore a dieci. Il convento fu acquistato dall'Ospital Maggiore e successivamente venne ceduto ai Frati Minori conventuali in cambio del loro convento.
Nel 1806, in base alle leggi napoleoniche, anche il convento di via Aquileia venne soppresso. Due anni più tardi, la chiesa assunse le funzioni parrocchiali già spettanti a quella antica di San Pietro e nel 1831 venne riconsacrata col titolo di Beata Vergine del Carmine e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. La vecchia chiesa di San Pietro venne sconsacrata; nel 1848 durante l'assedio della città, fu colpita da una bomba austriaca, si incendiò e venne parzialmente distrutta; fu quindi trasformata in magazzino militare. Nel 1944 un bombardamento aereo rase al suolo tutto il settore sud-est della città, compreso ciò che restava dell'antica chiesa.