La chiesa di San Pietro Martire fin dal 1285, quando venne consacrata, ospitava uno dei più importanti conventi domenicani di tutta l’Italia, fu successivamente ricostruita ed ampliata nel 1438.
Soppresso con decreto del 28 luglio 1806, i religiosi si concentrarono nel convento di S.Nicolò di Treviso. A prescindere da questa soppressione, il fabbricato conventuale avrebbe fatto ugualmente, sempre nello stesso anno 1806, una brutta fine perché venne distrutto da un furioso incendio. Divenuto sede della Guarda nazionale, è alienato a privati il 17 dicembre 1811. Tutta l'area conosce profonde trasformazioni già a partire dal 1825.
Si conserva solo la chiesa.