L'anofele (70x100) realizzato da Virgilio Retrosi è il manifesto che simboleggia la "bonifica integrale" che, insieme alla "battaglia del grano", rappresenta una delle famose politiche agrarie del regime fascista. La strategia, chiamata “integrale”, consisteva nell'aggiungere, all’utilizzo del chinino, tre pratiche di bonifica: idraulica (drenaggio delle paludi e controllo delle fonti d’acqua), agraria (ripopolamento dell’area tramite incentivi agricoli), igienica (condizioni abitative sicure con murature imbiancate). L’Agro Pontino, a sud di Roma, è stata l’area target su cui si sono concentrati maggiormente gli sforzi: 10 anni di impegno, oltre 120.000 lavoratori, 16.500 km di canali di drenaggio, cinque nuove città edificate. La scritta alla base del manifesto ricorda le due strategie agrarie, come affermò Mussolini il 30 luglio del 1925: “La battaglia del grano, o signori, significa liberare il popolo italiano dalla schiavitù del pane straniero. La battaglia della palude significa liberare la salute di milioni di italiani dalle insidie letali della malaria e della miseria”.