Le riviste

Il '900 è stato definito il “secolo delle riviste” perché i periodici erano diventati più che nel passato terreno privilegiato dello scontro politico e culturale. Fin dai primi anni del secolo le riviste si imposero come strumento della battaglia intellettuale e furono pertanto il luogo di confronto tra tendenze e prospettive, sede del dibattito ideologico e politico. Il 1929 fu l'anno della svolta. Il fascismo ormai è saldamente al potere, inizia il processo di costruzione dello Stato fascista, il Plebiscito, il Concordato, la trasformazione del Gran consiglio in organo costituzionale, l’emanazione del codice Rocco. È l'anno dell'istituzione dell'Accademia d'Italia e dell'uscita del primo volume dell'Enciclopedia Treccani ma è anche l'anno della pubblicazione de Gli indifferentidi Moravia, della fondazione della Bompiani e della Rizzoli. (Fonte: Il secolo delle riviste, Elisabetta Mondello, In/Forma di rivista, Edizioni Carte Segrete, Comune di Roma - Assessorato alla cultura, 1991)

Riviste

Le collezioni di periodici della Biblioteca costituivano una sezione importante della raccolta, in quanto testimonianze preziose dell’evoluzione degli orientamenti e delle tematiche di studio oggetto d’interesse per le discipline di riferimento. Le riviste sono più dei libri in grado di trasmettere rapidamente informazioni sulle novità in ambito scientifico, tenendo costantemente aggiornatgli interessati sui progressi in atto. Tra i periodici, tutti per lo più di epoca fascista, vi sono molti documenti validi per lo studio delle politiche sociali messe in atto dal regime; politiche alla cui attuazione, all’epoca, collaborò anche lo stesso Istituto. Si tratta di prodotti editoriali progettati, finanziati o comunque controllati dagli organi statali addetti alla sorveglianza dell’editoria e all’attività di propaganda. Il governo in questo periodo favorisce e sostiene la nascita di diverse pubblicazioni periodiche, pensate e volute proprio in funzione degli obiettivi educativi. 

Approfondimenti:

Dall'educazione sanitaria alla comunicazione sociale (Fonte: ivi, n. 5)

Il welfare nei libri (Fonte: ivi, n. 4)