Marliani, Vrbis Romae topographia ... 1544

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MARLIANI, BartolomeoVrbis Romae topographia B. Marliani ad Franciscum regem Gallorum ... Adiecta priori eiusdem auctoris topographiae editioni in hoc opere sunt. Vrbis, atque insignium in ea aedificiorum  descriptiones, compluràque alia memoratu  digna ...(Romae : in aedibus Valerij Dorici, & Aloisij fratris, Academiae Romanae impressorum, mense Setembris 1544).


La Urbis Romae topographia segue la tradizionale descrizione per zone urbane, dal Campidoglio al Quirinale, nonché i ponti e le vie consolari, e ha come modelli Flavio Biondo e Andrea Fulvio. Pubblicato la prima volta nel 1534, in questa seconda edizione dieci anni dopo, l’autore inserisce una pianta orografica e icnografica di Roma antica, tappa importante negli studi sull'antica topografia della città, in quanto realizzata sulla base di rilievi aggiornati condotti appositamente per questa occasione.

Dei monumenti e dei luoghi famosi, dal Circo Massimo alle colonne Traiana e Antonina, agli obelischi, al Marc’Aurelio, fino al Laocoonte e altre statue, l’autore fornisce un quadro dei caratteri qualificanti e delle funzioni. Edifici e statue della città sono illustrati con belle xilografie, alcune, come la sezione del Pantheon esposta in mostra, tratte dal Terzo Libro nel quale si figurano e si descrivono le antiquità di Roma di Serlio, edito quattro anni prima a Venezia.

Sul frontespizio ben visibile il timbro della Biblioteca del periodo veneziano, insieme alle tracce di un'etichetta poi tolta con la nota di possesso di Ascanio Varese e di un'altra nota di possesso manoscritta e ritagliata di cui sopravvivono solo parziali impronte speculari sul foglio di guardia.  In alto una sigla, forse di un possessore, di difficile scioglimento seguita da quella che sembra un indicazione di costo.

L'opera di Marliani ottenne un discreto successo: qui a lato il frontespizio della terza edizione latina di questa fortunata guida archeologica, che il tipografo dedica a papa Sisto V omettendone il nome in questa prima tiratura e rimediando però prontamente all’errore in una successiva dello stesso anno.

L’interesse dell’esemplare esposto risiede nella sua provenienza dall biblioteca personale di Vincenzo Scamozzi, come attesta la nota di possesso sul frontespizio, proprio sopra la vignetta che mostra la città eterna come una donna armata di lancia, con una vittoria sul globo nella mano destra, seduta di profilo sulle rive del Tevere personificato con un anfora da cui escono i flutti, sullo sfondo. Probabilmente il testo appartenne alla biblioteca dell'Abbazia di S.Giustina come attesta una collocazione ("C1 supra") riportata dalla legatura originale oggi perduta.

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Bartholomaei Marliani Urbis Romae topographia accurate, tum ex veterum, tum et iam recentiorum auctorum fontibus hausta... Cum indice rerum, et locorum locupletassimo.Venetiis : Apud Hieronymum Francinum bibliopolam in Urbe ad signum Fontis, 1588.


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