Vacuna ed Ercole

Nel pantheon sabino, due erano le divinità principali connesse con le acque: Vacuna ed Ercole. La prima, una dea madre di fondo agreste e guerriero che probabilmente porta nel nome quel vacuus collegato alle acque sotterrane e al pericolo del vuoto che può crearsi nella famiglia e nella società  e la seconda riferibile a quei caratteri dell’Ercole italico così legati alla pastorizia e al bisogno delle greggi di abbeverarsi lungo i percorsi della transumanza. Non di meno egli incarna funzioni apotropaiche legate alle acque interne malsane (mito di Ercole e Hydra di Lerna). In questa veste di colui che previene le malattie, la sua figura e la sua iconografia guerriera verrà ereditata da San Michele Arcangelo, collegato alle bonifiche delle paludi dopo avere sconfitto gli esseri mostruosi che le infestavano, il tutto nel quadro di uno straordinario, quanto efficiente, meccanismo di trasformazioni dei culti pagani in cristiani, attuato dalla Chiesa a partire dall’alto medioevo.