Gli antichi scoprirono ben presto le innumerevoli proprietà curative di alcuni tipi di acque, quelle che noi oggi definiamo termali e salutari, utilizzate per guarire mali di vario tipo, da dolori articolari o muscolari a vere e proprie malattie, e si faceva dono alla divinità della parte del corpo malata (ex voto anatomici) per chiedere la “grazia” della guarigione. Alla base del meccanismo dell’offerta votiva, tuttavia, c’è qualcosa di superiore: vi è la richiesta d’aiuto da parte del fedele per ottenere protezione dagli dei, perché si ritiene che l’origine dei malanni possa essere divina o dovuta a cause misteriose, ma certamente note alle divinità, che assumevano quindi anche aspetti oracolari. L’entità superiore può intervenire in favore del fedele, che utilizza l’acqua sacra come mezzo per entrare in contatto con la divinità e ottenerne benefici.
