Il territorio del SIMBAS

Un territorio estremamente vasto e diversificato, che si caratterizza per la presenza di una grande varietà di ambienti naturali e di paesaggi, dove catene montuose si alternano a valli strette e profonde, che si aprono nella grande area pianeggiante della valle reatina. Appare così, ad una prima osservazione d’insieme, il territorio del SIMBAS, esteso fra la Sabina e il Cicolano, due regioni storico-geografiche profondamente diverse fra loro, che affondano le proprie radici e i propri retaggi culturali in un’Italia pre-unitaria che li vide appartenere a due Stati confinanti, la Sabina allo Stato Pontificio ed il Cicolano al Regno delle due Sicilie.

LA SABINA deriva il suo nome dall’antica popolazione preromana dei sabini, di ceppo osco-umbro. Storicamente definita "introvabile", poiché i suoi confini amministrativi furono per secoli fluttuanti e indefiniti, l'ampia regione sabina è compresa fra la catena dei Monti Sabini, delimitati ad ovest dalla valle Tevere, a nord dalla valle del Nera, in Umbria, a est dai Monti Reatini, dalle valli del Velino e del Turano, la cosiddetta alta Sabina abruzzese, ed infine a sud, dalla valle dell'Aniene, conosciuta anche come Sabina Romana.

IL CICOLANO, antica terra degli equi, comprende al suo interno i Monti del Cicolano, le valli dei fiumi Salto e Turano con gli omonimi laghi artificiali e le Montagne della Duchessa, oggi posti al confine con l'Abruzzo, la Piana di San Vittorino e l'alta Sabina a nord-ovest, i Monti Carseolani e la bassa Sabina ad ovest (zona del Turano), la Marsica con il Fucino a sud-est.

Pur nell'evidente varietà e disomogeneità dei paesaggi e nella vastità degli ambienti, questi due territori sono accomunati dalla massiccia presenza di acqua che nei millenni ha plasmato i paesaggi, rendendoli ricchi di boschi e di ambienti umidi, favorendo il proliferare di specie animali e di vegetazione tipica delle aree lacustri e fluviali.