ACQUA: Opere, Lavoro ed Energia

Acqua ed energia sono strettamente interdipendenti: l’acqua è necessaria per produrre, trasportare e utilizzare quasi tutte le forme di energia, il lavoro umano è dunque strettamente connesso alla capacità tecnica di convogliare le acque per generarne economia. La civiltà dell’acqua è quindi una nozione antropologica in cui le opere umane interagiscono con la physis producendo articolazioni socio-economiche e correlati politici, ma soprattutto caratterizzazioni culturali. La forza motrice dell’acqua è stata utilizzata fin dai tempi antichi per ottenere energia meccanica con la quale si azionavano differenti tipi di macchine. L’esempio più conosciuto è sicuramente quello dei mulini dove l’acqua, opportunamente incanalata, faceva girare una particolare “ruota” alla quale era collegata, attraverso degli ingranaggi, la macina. Numerosi altri “opicifi” sono stati nel tempo azionati dall’energia idraulica come le gualchiere collegate ai derivati dell’economia armentizia (tessuti di lana) tipica dei territori appenninici.

canali, bacini e cisterne: le opere per controllare l'acqua!

Per poter dominare l'acqua nei periodi di piena furono scavati canali artificiali che permettevano all'acqua di defluire in percorsi forzati, furono costruite dighe, bacini e cisterne, tutte opere che permisero agli insediamenti umani di svilupparsi e di beneficiare dei vantaggi della vicinanza dell'acqua, vantaggi che si tradussero nella semplificazione dei lavori dei campi e dell'allevamento, nel miglioramento della qualità della vita e dell'alimentazione, con conseguenze di sviluppo sociale e culturale. I fiumi segnarono il passaggio da piccoli insediamenti sparsi dove gli uomini vivevano in gruppi più o meno organizzati alla costituzione delle città.