Bianchi girari in Aldini 490

Insieme all’astronomia antica, la diffusione del trattato di Caio Giulio Igino (I sec. d.C.) assicurò al Rinascimento l’iconografia delle figure del mito classico.

Il terzo libro dell’opera è infatti dedicato agli astri che compongono le costellazioni, identificate cogli eroi mitologici, come l’Ergonasin, dedicato a Ercole, riconoscibile per la clava e la pelle del leone.

I dischi dorati che punteggiano l’immagine indicano la posizione delle stelle.

Come negli antichi rotoli in papiro illustrati, i disegni si alternano regolarmente al testo, sono tracciati a inchiostro sulla pergamena, colorati da leggere stesure di acquerello, privi di cornici.

I disegni sono attribuiti all’umanista fiorentino Bartolomeo Fonzio (1446-1513): il profilo nervoso, le proporzioni slanciate, le chiome agitate delle figure dalle vesti classicheggianti evocano la pittura fiorentina del Rinascimento.

Aldini 490, Caio Giulio Igino, Astronomica, sec. XV ultimo quarto, membranaceo, ff. I, 133, I’; 237 × 159 mm.