Insieme all’astronomia antica, la diffusione del trattato di Caio Giulio Igino (I sec. d.C.) assicurò al Rinascimento l’iconografia delle figure del mito classico.
Il terzo libro dell’opera è infatti dedicato agli astri che compongono le costellazioni, identificate cogli eroi mitologici, come l’Ergonasin, dedicato a Ercole, riconoscibile per la clava e la pelle del leone.
I dischi dorati che punteggiano l’immagine indicano la posizione delle stelle.
Come negli antichi rotoli in papiro illustrati, i disegni si alternano regolarmente al testo, sono tracciati a inchiostro sulla pergamena, colorati da leggere stesure di acquerello, privi di cornici.
I disegni sono attribuiti all’umanista fiorentino Bartolomeo Fonzio (1446-1513): il profilo nervoso, le proporzioni slanciate, le chiome agitate delle figure dalle vesti classicheggianti evocano la pittura fiorentina del Rinascimento.
Aldini 490, Caio Giulio Igino, Astronomica, sec. XV ultimo quarto, membranaceo, ff. I, 133, I’; 237 × 159 mm.
Bianchi girari
Il f. 1r è stato rimaneggiato: dell’originale restano un lembo del margine interno, con tracce di decorazioni dorate, e il testo con l’iniziale ornata dal motivo umanistico dei bianchi girari.
Sono stati eliminati tutti i bordi: gli stemmi miniati o gli ex-libris avrebbero potuto informarci sul possessore d’origine del manoscritto.
Le lacune sono state colmate con un inserto di nuova pergamena.
Storia del codice
Nel 1841 il manoscritto venne venduto al governo di Lombardia e da questo trasmessa all'allora Reale Biblioteca Universitaria di Pavia, insieme alla collezione di Pier Vittorio Aldini.
Il codice, infatti, compare nel catalogo che il medesimo Aldini stilò della propria collezione libraria, ivi identificato con il nr. 123.
LEGATURA: moderna.
Bibliografia
Luigi De Marchi – Giovanni Bertolani, Inventario dei manoscritti della Regia Biblioteca Universitaria di Pavia, Milano, Hoepli, 1894, pp. 286-287
Patrick McGurk, Catalogue of astrological and mythological illuminated manuscripts of the Latin Middle Ages. 4, Astrological manuscripts in Italian libraries, Londra, Warburg Institute, 1966, pp. 78-79
Ghislaine Viré, La transmission du De Astronomia d’ Hygin jusqu’au XIIIe siecle, «Revue d’Histoire des Textes», 11 (1983), p. 172
Maria Grazia Albertini Ottolenghi, La scrittura dipinta. I corali di San Michele Maggiore e la miniatura tra sacro e profano nei manoscritti della Biblioteca Universitaria, Pavia, Tipografia PI-ME, 2017, pp. 99-100
Arnaud Zucker, Exploring the Relevance of the Star-positions in the Medieval Illuminated Manuscripts of Hyginus’ De Astronomia, in Certissima signa: a Venice conference on Greek and Latin astronomical texts Venezia, Università Ca’ Foscari, 2017, pp. 153-212