Nella prima parte di questo trattato di contenuto alchemico, le illustrazioni, di carattere didascalico, occupano i margini delle carte, come negli antichi trattati scientifici, e sono accompagnate da brevi testi esplicativi, come ai ff. 9v-10r, in un capitolo dedicato alla calcificazione: catinum in quo ponuntur res; catinum; furnum calcinacionis.
A partire dal f. 123r, le illustrazioni occupano invece la piena pagina e mostrano strumenti ed esperimenti della pratica alchemica: nella maggior parte dei casi, si tratta di raffigurazioni di forni su cui cuociono metalli entro ampolle e alambicchi.
L’origine lombarda del codice è confermata dallo stile delle illustrazioni, in cui si riconosce l’eredità del linguaggio tardogotico di Michelino da Besozzo.
Aldini 74, Ars sive doctrina de trasmutatione metallorum, 1461 settembre 2, [Milano], pergamena, ff. VII, 166, II’; 205 × 157 mm.
Precede il testo, al f. Vr, un foglio con disegni tracciati a inchiostro, nel quale immagini e messaggi cristiani convivono con figure profane e classiche e massime morali.
Maria col Bambino siede tra le sante Lucia e Caterina, recanti i loro attributi, rispettivamente gli occhi posati su un piatto e la ruota dentata strumento di martirio.
Più sotto, le quattro figure femminili rappresentano le virtù di Forza, Giustizia, Umiltà e Fede.
Al centro, su un’anfora immersa nelle onde, la Fortuna instabile in balia dei venti. Tutt’intorno, massime morali invitano all’umiltà e condannano l’ingratitudine.
Storia del codice
Al f. 120v: MCCCCLXI die II setembris fenivi hoc opus videlicet die merchurii.
Il manoscritto appartenne alla famiglia Oldani di Milano, come attestano le note di possesso ai fogli:
- 124v: Petrus martir de Oldanis de Mediolano
- 127r: Alesander Pius de Oldanis de Mediolano MCCCCLXIII fuit nativitas sua die XV aprilis
- 129r: Iohannes Agustinus de Oldanis de Mediolano.
Nel codice sono presenti anche diversi stemmi e motti riconducibili agli Sforza e a un possessore del manoscritto, precedente agli Oldani, non identificabile.
Al f. IVr ex libris moderno: Domus professe Sancti Fidelis Societatis Iesu Mediolani inscriptus catalogo, che attesta il possesso del codice alla chiesa di S. Fedele di Milano appartenente all’ordine dei Gesuiti.
LEGATURA: recente (Gozzi, Modena) con piatti in cartone coperti in cuoio.
Bibliografia
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