L’iniziale P introduce l’incipit del testo, tratto dal II libro della Genesi, ove si narra la creazione del Paradiso: qui Dio aveva posto gli uomini e il lignum vitae del titolo, l’albero della vita, della conoscenza del Bene e del Male.
L’iniziale miniata raffigura per questo Adamo ed Eva, i progenitori, non nudi ma vestiti di pelli, iconografia che indica un momento successivo alla cacciata dal Paradiso.
Il campo interno dell’iniziale blu, frequente nei manoscritti, evoca qui lo spazio atmosferico.
Aldini 456, Lorenzo Giustiniani, Lignum vitae, 1464 maggio 22, Cattaro, membranaceo, ff. V, 130, V’; 212 × 147 mm.
La lamina d'oro
Il campo esterno dell’iniziale è rivestito da una sottile lamina d’oro, in parte caduta.
Nelle fasi di decorazione di un codice, la posa dell’oro precede quella dei colori: la lamina si applica su un leggero strato argilloso, il bolo.
In questo esemplare il lavoro non sembra però esser stato terminato.
A destra del tratto inferiore dell’asta della P, resta un profilo rettilineo tracciato a inchiostro: il miniatore ha omesso di stendere la lamina d’oro in questa zona del campo esterno.
Storia del codice
Il codice è stato allestito nel castello veneziano di Cattaro, oggi nel Montenegro, come dichiara la sottoscrizione al f. 125v, in rosso: Deo gratias. Ad honorem Dei eterni amen. Dominus dompnus Laurentius Iustiniano de Venetiis congregationis Sancti Georgii de Alicha composuit presentem librum ano ab Incarnatione domini nostri Yesu Christi M°CCCC°XVIIII. Scriptus et expletus die martis XXII mensis maii M°CCCC°LXIIII in civitate Catari. Finis.
Appartenne al monastero veneziano di S. Giorgio Maggiore, come dichiarano le note di possesso e le segnature:
- al f. Ir Cas. n°11
- sul verso, cassato, Cassa n°11;
- più sotto Iste liber est monasterii Sancti Georgi Maioris de Venetiis congregationis Sancte Iustine, signato numero 450 (=580) (sec. XV fine)
- la nota è ripetuta da mano posteriore al f. 125v: Iste liber est monachorum Congregationis Sancte de Padua ordinis sancti Benedicti de observantia, deputatus in Sancto Georgio Maiori Venetiarum n°580 (sec. XVI)
- al f. V’r altra segnatura D.n.33/126 (sec. XVIII).
Il codice è identificabile come il quarto dei codici con le opere del Giustiniani presente nell’elenco redatto tra la fine del sec. XV e l’inizio del sec. XVI da Marin Sanudo.
Conosciamo inoltre il nome di un possessore cinquecentesco, Prospero da Verona (al f. Ir: T. I. Lignum vitae Laurentii Iustiniani domini Prosperi a Verona), attestato tra i canonici di San Giorgio nell’inventario redatto alla fine del sec. XVI dalla Congregazione dell’Indice.
LEGATURA: di restauro (Gozzi, Modena, 1960) con recupero delle assi e delle antiche coperte in cuoio impresso a secco; borchie e un fermaglio.
Bibliografia
Pietro Vittorio Aldini, Manuscriptorum codicum series apud Petrum Victorium Aldinum In I. R. Ticinensis Universitate archeologiae numismaticae diplomaticae atque heraldicae professorem adnotationibus illustrata, Pavia, Fusi, 1840, p. 33 nr. 150
Luigi De Marchi – Giovanni Bertolani, Inventario dei manoscritti della Regia Biblioteca Universitaria di Pavia, Milano, Hoepli, 1894, pp. 264-265
Bénédictins du Bouveret, Colophons de manuscrits occidentaux des origines au XVIe siècle. VI. Lieux. Anonymes (18952-23774), 1982, nr. 19092-19093
Franca Buselli, I manoscritti datati della Biblioteca Universitaria di Pavia. Fondo Aldini (sec. XV), Tesi di laurea, Università degli studi di Pavia, A. A. 1989-90, pp. 200-202
Maria Grazia Albertini Ottolenghi, La scrittura dipinta. I corali di San Michele Maggiore e la miniatura tra sacro e profano nei manoscritti della Biblioteca Universitaria, Pavia, Tipografia PI-ME, 2017, pp. 97-98, fig. 22
I manoscritti datati della provincia di Pavia, a cura di Marco D’Agostino e Martina Pantarotto, Firenze, Sismel - Edizioni del Galluzzo, 2020 (Manoscritti datati d’Italia, 33), nr. 72