Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 152x214 mm.
Iscrizioni: (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “30”, a inchiostro in basso verso destra “S. Lecchi”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961389”.
Veduta frontale di Villa Savorelli. Si notano con difficoltà le due aste portabandiera collocate sulla sommità dell’edificio che fu per un periodo il Quartier generale di Garibaldi. In basso a sinistra si intravede un affusto di cannone. Altro esemplare presso CRSAB L 193. Dalla fotografia deriva la litografia Palazzo Savorelli Quartiere generale di Garibaldi della serie Gallassi e Ferrini riportata De Cuppis, Atlante generale... (cfr. anche Garibaldi Arte e Storia, p. 302). Per l’analoga fotografia di Flachéron, molto simile come impostazione, cfr. Dagli Anni Santi al Giubileo del duemila..., p. 222-223. Molto simile è anche quella, attribuita a Giacomo Caneva, riportata in Becchetti, Testimonianze sulla Scuola Romana di Fotografia..., p. 92-93.
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.30
Citazione bibliografica
Il 21 giugno Garibaldi «spedì il colonnello Manara con una parte della legione lombarda al casino Savorelli, perché facesse testa e difendesse ad ogni costo quella posizione ch’egli considerava come capo d’una terza linea di difesa». Spada, Storia della rivoluzione di Roma.., p. 616.