Per analizzare le fotografie di Stefano Lecchi, era necessario migliorare la leggibilità delle immagini stesse. Bisognava pertanto servirsi di uno strumento che consentisse di modificare, in maniera non invasiva e non distruttiva, ma dinamica e versatile, le caratteristiche “nascoste” o poco leggibili delle singole immagini. Si è quindi deciso di lavorare sulle copie digitali delle carte salate per ottenere una rilevazione più completa e, per quanto, possibile esaustiva del patrimonio informativo in esse contenuto.