Cassa di risparmio
La locale Cassa di Risparmio viene istituita nel marzo del 1860 per mano della commissione esaminatrice del Monte di Pietà di Piacenza, su proposta del vicepresidente don Giovanni Scopesi della Capanna; nell’agosto dello stesso anno un Real Decreto ne approverà il regolamento costitutivo finché, nel gennaio del 1861, inizierà a funzionare regolarmente.
Negli anni del primo dopoguerra la Cassa di Risparmio vide inevitabilmente al suo interno diversi cambiamenti di dirigenza e di impostazione delle finalità dell’istituto di credito. Nel 1919 divenne direttore il rag. Edoardo Spelta; nel gennaio del 1920 la Cassa aderì al Consorzio Nazionale delle Casse per la cooperazione e sul finire dello stesso anno fecero il loro ingresso in amministrazione diversi esponenti del partito socialista in rappresentanza del Comune, per poi essere, nell’ottobre del 1922, costretti alle dimissioni in seguito alle designazioni dei rinnovati consigli Comunale e Provinciale. Negli anni Venti la Cassa di Risparmio non ebbe un ruolo da protagonista sul mercato creditizio locale, incapace di adeguarsi alle mutate condizioni monetarie ed alle diverse esigenze del mercato, anche se questa arretratezza la mise al riparo dalle problematiche successive alla svolta deflazionistica del 1926.
Per l’anno 1921 le cariche sociali sono così distribuite:
Presidente: Bruschi dr. Fortunato
Consiglieri: Crovini Ettore, Barbieri Pietro, Bernini Adolfo, Lodigiani Guglielmo, Bardoni Giuseppe, Galletti Giannino, Vaciago avv. Carlo, Pogliaga Ugo
Ispettore capo: Torreggiani Pietro
Ispettori: Scotti Giuseppe, Sirotti Fernando
Interessante da rilevare nel dicembre del 1921 è la partecipazione della Cassa ad un consorzio bancario locale per il finanziamento di un prestito di 10 milioni per una ferrovia che avrebbe dovuto arrivare fino a Travo così da costituire un primo avvio della agognata linea Piacenza-Genova.
Banca cattolica di Sant’Antonino
La Banca di Sant’Antonino venne costituita nel gennaio del 1897 in seguito alle sollecitazioni dei Cattolici Italiani che, sotto la guida di don Luigi Cerutti, si dedicarono alle fondazione di varie istituzioni economiche e al diretto interessamento del vescovo mons. Scalabrini che risultò il primo fra gli azionisti dell’Istituto di credito. Nell’agosto dello stesso anno iniziò la sua attività in un modesto fabbricato di via Scalabrini n. 15. Dal 1898 vennero fondate diverse Agenzie in provincia, la prima a Castell’Arquato nel 1898 per arrivare a Sarmato, istituita come recapito nell’aprile 1921 e a numerose filiali nel 1922 come Loco, Ponte dell’Olio ed Agazzano. Scopi principali delle Banche Cattoliche erano: eliminare l’usura nei piccoli paesi appoggiando la fondazione di Casse Rurali, sostenere l’attività delle Latterie sociali, ed in particolare delle Cooperative di lavoro, produzione e consumo.
Nel 1921 la sua sede si trova in Via sant’Antonino in un sontuoso palazzo costruito su progetto dell’ing. Martini.
Banca popolare piacentina
L’8 marzo 1862 il Ministro dell’Agricoltura, su sollecitazione anche della locale Camera di Commercio decisa a non rimanere ai margini del mercato creditizio, emanava il Regio Decreto che autorizzava l’apertura di una succursale della Banca nazionale a Piacenza, che divenne operativa nel successivo mese di luglio.
Ben presto, in seguito alla formazione a Piacenza di un Comizio Agrario, si lavorò alla stesura di un nuovo statuto di cui si discusse nel febbraio del 1867 fino a che, nel settembre dello stesso anno, un R.D. istituì la nuova Banca Popolare Piacentina Agricola-Industriale, dandole una definitiva connotazione di società di credito standardizzata sugli statuti elaborati dai fondatori di altre banche popolari dopo il 1865. Iniziò le sue operazioni con l’esiguo capitale di L. 25.000, sottoscritto da pochissimi soci.
Nell’immediato dopoguerra ripartirono programmi di crescita che convogliarono nella decisione di dare alla Banca Popolare una nuova sede nel centro città in Piazza Cavalli, per ribadire l’origine notabiliare dei dirigenti attenti a presentare la propria istituzione come uno dei centri della vita economica cittadina. Tutte le banche piacentine sono localizzate nel centro della città: nel 1883 la Cassa di Risparmio si era insediata in via Poggiali, la Banca Popolare era in via Mazzini – si trasferirà in Piazza Cavalli n. 84 nel 1927 – e in Piazza Cavalli era anche la Banca Raguzzi. Nei pressi della piazza si trovavano anche la Banca Cattolica di Sant’Antonino e la Banca Commerciale e Agricola.
Nel 1921, con la caduta della Banca Italiana di Sconto, la speranza di una rapida ripresa economica sfuma rapidamente e si punta soprattutto su una gestione prudente e parsimoniosa. Il problema principale per le società cooperative quali la banca Popolare, così come la Banca Sant’Antonino, era quello di trovare impieghi adeguati alla crescente massa dei depositi, ed uno degli sbocchi furono importanti investimenti nel settore agricolo, ad iniziare dai lavori di costruzione dei bacini di irrigazione di Val Tidone e Val d’Arda.
Banca commerciale agricola piacentina
Viene costituita il 20 maggio 1907 col capitale iniziale di L. 100.000
Per l’anno 1921 le cariche sociali sono così distribuite:
Presidente: Chiapponi cav. uff. Rocco
Vicepresidente: Chiapponi cav. Eugenio
Consiglieri: Gioia com. avv. Gioacchino (delegato), Bordi cav. rag. Gaetano, Capelli rag. Benvenuto, Gonella rag. Enrico
Direttori: Covoni Arturo, Poggi Longostrevi nob. rag. cav. Vittorio
Sindaci revisori: Bracchi cav. Angelo, Silva Angelo, Volpelandi Gaetano
Banca del Monte di Pietà
Nel 1911 il locale Monte di Pietà deliberò l’apertura di una Sezione di Credito denominata “Banca del Monte di Pietà” .
Banco A. Raguzzi
Fondato nel 1878 da Alberto Raguzzi.
Banca Popolare Agricola
Società Anonima che apre proprio nell’agosto del 1921 la sua succursale a Piacenza.