di Valeria Poli
A Piacenza la popolazione cittadina passa da 34.981 nel 1861 a 40.391 nel 1911 e 42.480 nel 1921. Si tratta di un incremento che non determina una “emergenza casa”. Infatti non è ritenuta necessaria, per lungo tempo, la saturazione degli spazi ancora inedificati all’interno delle mura anche in considerazione dell’aggregazione dei comuni contermini, con Regio Decreto n. 1729 dell’8 luglio 1923, che amplierà i confini del territorio comunale. La trasformazione urbana, tra XIX e XX secolo, prende l’avvio dalla maglia stradale per poi passare a coinvolgere l’edilizia pubblica e privata grazie all’applicazione dei primi strumenti urbanistici di età postunitaria prima del PRG (1932). I piani di ampliamento, o di allineamento, si concentrano nella creazione del nuovo asse urbano a partire dagli attraversamenti del Po realizzati tra il 1860 e il 1861. La realizzazione del ponte stradale in muratura, in sostituzione del ponte di barche, iniziato nel 1903 e inaugurato nel 1908 determina l’avvio di una nuova fase progettuale che interessa l’asse di viale Risorgimento, ma anche del collegamento alla piazza detta dei cavalli attraverso la via Milano (via Cavour). Sulla base del progetto di ampliamento del lato di via Cavour a levante, redatto dall’Ufficio Tecnico nel 1906, prende l’avvio la fase attuativa con la stima degli edifici, il decreto prefettizio per la richiesta di dichiarazione di pubblica utilità e il contratto con l’impresa per la demolizione. I fronti dei due isolati verranno progettati da Ernesto Pirovano (1909) e Arnaldo Nicelli (1914). Il piano di allineamento del lato di ponente, invece, si propone di indirizzare le ristrutturazioni di iniziativa privata come verrà previsto anche, nel 1909, per il lato est del corso Vittorio Emanuele. La prosecuzione degli interventi sul rinnovato asse urbano conoscerà gli episodici interventi sul lato ovest del prolungamento dei portici laterali del seicentesco palazzo dei Mercanti su progetto di Arnaldo Nicelli (1916-1917) e, sul lato est, del condominio Edilizia (1908-1913). L’adozione del piano di allineamento, che prenderà come riferimento le facciate delle chiese di S. Donnino e di S. Raimondo, comporta all’atto pratico la proibizione di interventi di manutenzione degli edifici fino a quando “le municipalizzazioni dei pubblici servizi daranno la necessaria disponibilità in bilancio”. L’attenzione al cuore storico della città, dopo l’inaugurazione dei restauri del palazzo Gotico nel 1909, è confermata dal consiglio comunale che prende in esame, nel 1918, il progetto per l’isolamento della chiesa di S. Francesco che avrebbe determinato lo sventramento e la sistemazione della via XX Settembre. Nell’ottica della celebrazione dell’epopea risorgimentale, come ricorda il motto “Italia rinasce”, viene costruita la Loggetta delle Grida da Guido Tirelli inaugurato nel 1921. L’asse portante della moderna edificazione, caratterizzata dal rinnovamento tipologico affidato al condominio, ospita anche il polo scolastico: il rione scolastico “Mazzini” (1907-1909 modificato nel 1926), la nuova sede della scuola normale, del 1914, che ospiterà, dal 1924, anche il Regio Istituto tecnico di S. Pietro (istituto G. D. Romagnosi). Tra il 1933 e il 1937 viene invece edificato il liceo classico M. Gioia su progetto dell’arch. Mario Bacciocchi.