LA DIGA DEL MOLATO
Il primo progetto di uno sbarramento del torrente Tidone, allo scopo di creare un bacino che fornisse acqua ai territori limitrofi, risale al 1884 per opera dell’ingegner Baldacci. Nel 1908 viene affidato all’ing. Ballerio l’incarico di compilazione di un progetto organico di sfruttamento delle acque e, tra il 1912 e il 1914 dopo le dovute investigazioni di carattere geologico, viene stilato il progetto esecutivo di derivazione del Tidone.
Nel marzo del 1917, per iniziativa di 8 comuni piacentini della Valtidone, nasce il Consorzio di irrigazione della val Tidone con lo scopo di ottenere la gestione e l’esercizio dell’acqua di irrigazione proveniente dalla diga del Molato e del relativo impianto industriale per la produzione di energia elettrica.
Nel 1921, dopo una serie di polemiche legate all’assunzione delle maestranze necessarie, iniziano i lavori di costruzione della diga finanziata dallo stato per circa l’80%, ritenuta quindi dalla storiografia del regime uno dei capisaldi del programma economico di tutta l’Italia padana.
Nel giugno del 1923 infatti Mussolini si recherà a Nibbiano per visitare la diga. Verrà inauguarata nel 1928 questa imponente opera architettonica ad archi multipli alta 42 metri, con un bacino imbrifero di 83 km quadrati ed un lago artificiale lungo 3 km e mezzo capace di contenere 12 milioni di metri cubi d’acqua.
Filmato storico dell'impresa di costruzioni FILIPPA che documenta le diverse fasi di realizzazione sino alla visita del primo ministro Benito Mussolini