Il 12 febbraio 1921, nei locali della Società agricoltori piacentini, in via San Giovanni 15, venne istituita la Fondazione Ferruccio Zago destinata principalmente alla gestione di una borsa di studio presso Istituti superiori Agrari. Tale Borsa di Studio era destinata ad "un aspirante alle Scuole Superiori di Agricoltura od Università Agrarie del Regno o di un Alunno già iscritto e che sia in condizioni di essere sovvenuto. E' costituita dalla rendita della somma di L. 81.900 di titoli del Consolidato italiano 5 per cento al valore nominale, raccolta all'uopo con sottoscrizione pubblica". La presidenza era affidata allo stesso Zago, pur non essendo più a Piacenza, mentre segretario fu nominato Ettore Parenti, che lo aveva sostituito alla direzione della Cattedra Ambulante di Piacenza. | ||
Chi era Ferruccio Zago? Era nato a Loreo di Rovigo il 13 maggio 1871 e aveva frequentato regolarmente i corsi alla Scuola di Pomologia e Orticoltura di Firenze. Aveva iniziato l'opera di propagandista agrario, appena ventenne, quale assistente presso la Cattedra ambulante di Rovigo, dove rimase cinque anni, sotto la guida di Tito Poggi. Nel 1897 fu chiamato a dirigere la neocostituita Cattedra Ambulante di Piacenza. Manterrà tale carica fino al 1919, portando la Cattedra di Piacenza ad essere una delle meglio strutturate a livello nazionale. Grazie all'azione di Zago, l'attività di tale istituto diverrà via via più capillare e specializzata, anche attraverso l’apertura di sezioni territoriali e l’opera di nuovi assistenti. L’attività di propaganda fu volta, in primis, all’aumento della produzione agricola e all’incremento del reddito tramite le concimazioni, sia chimiche che naturali, all’introduzione delle foraggere e all’incremento del bestiame. Zago rimase sempre un ambulante, nello spirito e nella pratica. In venti anni macinò centinaia di chilometri, a cavallo e a piedi, tenne centinaia di conferenze, istituì campi sperimentali, rilasciò consulti orali e scritti, scrisse moltissimi articoli sulla rivista da lui fondata nel 1908 “Agricoltura piacentina”. E questo ruolo di grande “regista” dell’agricoltura piacentina gli verrà largamente riconosciuto nel 1913 in occasione dei festeggiamenti del cinquantenario del Comizio agrario: «Fu con la venuta a Piacenza del prof. Zago che la marcia della nostra agricoltura sulla via del progresso si fece più rapida in tutte le varie branche di questa industria, e che in breve volger di anni si videro aumentato grandemente l’uso di concimi chimici, completamente cambiate secondo criteri più razionali le rotazioni del piano e del colle, introdotte nuove coltivazioni, iniziata e sapientemente organizzata la lotta contro la fillossera con la ricostituzione dei vigneti su piede americano e con la conseguente istituzione di uno dei migliori consorzi antifillosserici d’Italia, sorgere parecchie cooperative di consumo di produzione e di vendita, importare numerosi animali riproduttori bovini ed equini; intensificarsi e farsi razionale la frutticoltura, prendere grande sviluppo l’impiego delle macchine, aumentare grandemente la produzione agraria in genere della provincia e rendersi più diffuso il benessere». Fu anche vicedirettore della Federazione italiana dei Consorzi Agrari, vice presidente del Consorzio Agrario, Presidente del Comizio Agrario e Consulente tecnico del primo consorzio agrario cooperativo piacentino. Durante la prima guerra mondiale fu nominato Commissario per la mobilitazione agraria della provincia, diede opera particolarmente attiva per la istituzione del Patronato provinciale per gli orfani dei contadini morti in guerra, che ebbe sede presso la Cattedra ambulante. Fece inoltre parte di tutte le Commissioni e Comitati locali sorti e creati per la guerra. Diede opera attiva di propaganda per la costruzione dei due grandi serbatoi irrigui della Val Tidone e della Val d’Arda. Nel marzo 1923 Ferruccio Zago otterrà, per esami e per titoli speciali, la libera docenza di agronomia presso la allora Regia Scuola superiore di agricoltura di Milano, per poi divenire insegnante di orticoltura alla Scuola superiore agraria di Portici. Morirà a Roma nel 1933. |