Pochi mesi dopo l’inizio della dominazione francese nei territori veneti, nel marzo del 1806, vengono estese anche al Friuli le norme emanate l’anno precedente (giugno 1805) nel Regno d’Italia napoleonico, per l’accorpamento e la soppressione di numerosi conventi e monasteri.
I beni vengono incamerati dal Demanio, che poi provvede a metterli all’asta, ad esclusione di quelli tenuti a disposizione degli organismi militari.
Il Convento di San Francesco della Vigna rientra tra questi, poiché viene requisito e adibito a magazzino di vettovaglie militari e panificio dell’esercito. I frati, che all’epoca dovevano essere circa una ventina, vengono spostati in un’altra struttura.
Invece i terreni retrostanti l’edificio, quelli che venivano utilizzati come orti dal convento, risultano messi in vendita e quindi ceduti ad un privato.