Il campione documentario esaminato per la città di Gaeta riporta informazioni lungo un arco temporale che va dal 1789 al 1885 si evidenziano in questa sede quelle relative alle strutture teatrali, alla gestione amministrativa della macchina artistica e alla consistenza, produzione e vita delle compagini artistiche operanti.
i luoghi dello spettacolo e del teatro a Gaeta
Le prime notizie sulla costruzione di un Teatro a Gaeta risalgono al 1738 quando Carlo III di Borbone si unì in matrimonio con la quindicenne Maria Amalia Walburgo di Sassonia, figlia del re Federico di Polonia. Carlo per ripagare la tradizionale ospitalità e fedeltà dei gaetani, il giorno seguente l’imeneo (20 giugno 1738), concedette alla città non solo il titolo di “Fedelissima”ma le donò anche un locale dove costruire un teatro ovvero, il grande magazzino di artiglieria sotto la batteria Vico. La nobiltà locale vi concorse per le spese di decorazione e per la costruzione dei palchi.
Durante la dominazione napoleonica (1813) il Teatro fu requisito su ordine del re Gioacchino Murat per ripristinarvi nuovamente il magazzino di artiglieria. Con il ritorno dei Borbone sul trono del regno delle Due Sicilie i gaetani chiesero al re, Ferdinando I, di riottenere il loro Teatro ma il re negò il consenso (1819).
Bisognerà attendere il 1833 affinché il re, Ferdinando II di Borbone, concesse al sindaco di Gaeta, Pietro Conca, la promessa di ristabilire il Teatro cittadino e così l’11 giugno, il sindaco scrisse una lettera al sotto intendente del circondario, Mario Spinelli dei principi di Cariati, per informarlo della volontà del sovrano. Il progetto per il ripristino del teatro fu oggetto di discussione del decurionato.
Nel frattempo, in città era attivo un piccolo locale adibito a teatrino. Gli avvenimenti che nel ventennio successivo, interesseranno la città, impediranno però la costruzione del teatro. L’epidemia di colera del 1836, la visita di papa Pio IX con l’epidemia di vaiolo del 1849 ed infine, l’assedio del 1860-61, che mise fine al regno delle Due Sicilie e alla nascita del regno d’Italia svuotarono sempre più le casse comunali. L’assedio inoltre, lasciò in dote una città quasi interamente distrutta e il Teatro non era dicerto una priorità dei cittadini. Con il passare degli anni la situazione economica e sociale della città migliorò e l’interesse, verso il divertimento teatrale, ritornò forte. Il desiderio che i gaetani avevano di poter costruire un teatro sembrava potersi finalmente realizzare nel 1877 quando, il sindaco Modesto De Gaudio, durante il consiglio comunale del 5 gennaio propose di edificare un nuovo Teatro. Agli inizi del 1878 l’ingegnere De Riso venne a Gaeta per esaminare il luogo e fare gli studi necessari per la realizzazione del progetto e, quando fu pronto, lo portò in visione al consiglio comunale che si riunì il 21 di maggio. Passò più di un anno prima che i due progetti furono approvati dal consiglio comunale il 16 ottobre 1878. Il loro costo era di lire 80.000 per il teatro e lire 126.085,52 centesimi per le fognature e se quello del Teatro era dell’ingegnere De Riso, quello delle fognature era dell’ingegnere Bruno Gaetano.
La durata dei lavori era prevista in due anni. Ottenuta l’approvazione dell’ufficio tecnico del genio civile della provincia e della deputazione provinciale si procedette all’affido dei lavori tramite un’asta che andò deserta. Pochi mesi dopo (1° marzo 1879), il comune rinunciò definitivamente alla loro realizzazione per motivi di bilancio, infatti, un violento uragano aveva devastato il territorio e i fondi comunali furono utilizzati per quell’emergenza. Dinanzi alla decisione presa dal comune i due ingegneri, De Riso e Bruno, chiesero un’indennità pari a lire 1.465,66 per il De Riso e lire 3.624,98 per il Bruno.
Approfondimenti
- Gaeta, 1789. Riapertura del Teatro
- Gaeta, 1791. Posa del pavimento nel nuovo Teatro comunale
- Gaeta, 1833. Progetto di ripristino del Teatro: corrispondenza
- Gaeta, 1835. Teatrino provvisorio
- Gaeta, 1833. Progetto di ripristino del Teatro: deliberazione
- Gaeta, Teatrino provvisorio
- Gaeta, Teatro Alfieri
- Gaeta, Teatro comunale
Le produzioni teatrali a Gaeta
Notizie sulle produzioni teatrali a Gaeta si trovano per la seconda metà del Settecento e per il periodo successivo all’Unità d’Italia, mentre rimane totalmente oscuro il periodo della Restaurazione e delle guerre d’indipendenza.
Nel maggio del 1779, il tenore irlandese Michael Kelly (1762 - 1826), giunse in città accompagnato dal suo insegnante il famoso castrato Giuseppe Aprile (1732 - 1813), per partecipare ad un festival musicale. Nel Teatro della città si esibirono i migliori cantanti del regno e il giovane Kelly cantò un “salve regina”. La sua permanenza a Gaeta durò una settimana.
Il 6 dicembre del 1786, l’impresario Giuseppe Palomba mise in scena al Teatro di Gaeta una commedia per musica dal titlo “Chi dell’altrui si veste presto si spoglia” su musica di Domenico Cimarosa e libretto dello stesso Palomba dedicata alla “Eccellentissima Nobiltà ed Ufficialità della medesima”.
Tre anni più tardi (1789) fu invece rappresentata “La modista raggiratrice ovvero la scuffiara”su musica di Giovanni Paisiello e libretto di Giambattista Lorenzi.
La documentazione riprende poco meno di un secolo dopo, quando, il 6 maggio 1872, Gaetano Cicconardi, Saverio Tucci e Giuseppe Occagna chiesero agli amministratori della città un contributo per le loro compagnie teatrali. Delle tre fu accettata solo quella del Cicconardi, le altre, furono rifiutate perché non vi era nulla in garanzia.