M. Vitruuius per Iocundum solito castigatior factus cum figuris et tabula vt iam legi et intelligi possit. (Impressum Venetiis : sumptu miraque diligentia Ioannis de Tridino alias Tacuino, 1511 die XXII Maii)

Fra' Giocondo dopo oltre vent'anni di studi vitruviani, curò anche la prima edizione illustrata (ma ancora in latino) del De architectura, stampata a Venezia nel 1511 dal tipografo Giovanni da Tridino detto Tacuino, cui spettano forse le 136 xilografie riproducenti disegni del frate veronese.

Il titolo dell'opera, dedicata a papa Giulio II, spiega perfettamente il senso dell'edizione: "M. Vitruvio, purgato dei suoi errori da Giocondo, con illustrazioni e indice, perchè possa essere letto e compreso". Lo scopo infatti non era tanto quello di restituire in maniera filologicamente corretta l'antico testo latino, ma di renderlo meglio comprensibile ad architetti e committenti, perchè potessero ricavarne insegnamenti utili per le nuove costruzioni.

Se il rigore filologico del trattato risulta diminuito rispetto alle edizioni quattrocentesche proprio perchè Fra Giocondo introdusse nel testo numerose "correzioni" -in base alle proprie conoscenze dell'architettura antica fondate sullo studio degli autori classici e sull'osservazione dei resti archeologici- il suo valore operativo ne è però accresciuto grazie ad un testo più comprensibile ed all'aggiunta delle figure e di un glossario dei termini specialistici. 

L'apparato iconografico, di notevole effetto, appare in verità disomogeneo per qualità e stile: le figure sono ora schematiche, ora dettagliate, perchè derivano in parte soltanto dalle descrizioni vitruviane, in parte dal confronto coi testi antichi. Comunque le immagini dotate di brevi legende, ricostruiscono  (con vari gradi di attendibilità) quanto descritto da Vitruvio, cioè particolari costruttivi, piante e alzati di edifici antichi, ordini architettonici  e via via fino alle macchine idrauliche e belliche. L'immagine scelta per la Galleria illustra un tema caro anche alla poesia latina: la vita primitiva descritta nel libro I.

Sul frontespizio il timbro della Biblioteca del periodo veneziano e ben due diverse note di possesso manoscritte, una delle quali del celebre medico Giambattista Morgagni.

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