Giovanni Boccaccio, Liber de montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus et de nominibus maris
Ms. Civ. 4 Pavia, 1390 ca.
Il manoscritto è un testimone della corrente francesizzante che caratterizzò la miniatura pavese alla fine del Trecento, favorita dai legami stretti tra la corte ducale dei Visconti e quella reale dei Valois. Le otto carte miniate del codice sono caratterizzate da tralci dal disegno nervoso, carichi di foglie trilobate dipinte in rosa, azzurro o splendenti in lamina d’oro, tipiche della miniatura gotica francese. Il codice appartenne a un funzionario della corte viscontea, Giovanni Corvini, che lo acquistò a Milano.
Pergamena, ff. 76, I, mm 310 x 220
Storia del codice: nota di possesso coeva «Johannis Corvini emptoris Mediolani».