Missale romanum (Messale Mainardi)
Ms. Civ. 18 Cremona, sec. XV fine
La sezione principale di un messale, il Canon Missae, è preceduta da una Crocefissione a piena pagina e introdotta dall’iniziale con L’elevazione dell’ostia (f. 136v). Qui, sotto la Crocefissione, un’iscrizione ci informa che commissionò il codice Giovanni Antonio Mainardi, esecutore testamentario di Giovanni di Pasquino de Bonis Hominibus, per l’anima del quale si chiede di pregare: un Messale, dunque, nato come gesto di fede ed espiazione. Il miniatore è il cremonese Nebridio, frate eremitano.
Pergamena, ff. I - 292 - II', mm 353/357 x 248/253
Storia del Codice: al f. 136v, dove è presente la miniatura a piena pagina della Crocifissione, in basso è riportata una esortazione a pregare per Giovanni Antonio Mainardi: “Orate pro anima Iohannis Antoni Mainardi exexutoris qui ex leg(at)o infrascripti Ioh(annis) hoc fieri fecit” in littera textualis coeva. Un'altra preghiera si trova nel margine inferiore del f. 138r: “Orate pro anima Iohannis quo(n)dam Pasquini q(uon)d(am) domini Gull(el)mi de Bonis hominib(us) qui hoc fieri legavit”.
Al f.Ir è presente una nota databile al sec. XVIII: “Missale Romanum quod fieri legavit D. Iohannes quondam Pasquini q(u)o(n)dam D(o)m(i)n(i) Gull(el)mi De Bonis hominibus et Iohannes Antonius Maynardus executor ex legato dicti d. Ioh(ann)is sic fieri fecit. Orate pro anima illorum. Amen”.