Introduzione

   Sono ormai passati più di 25 anni dalla mostra “Il calamo e la figura. Il «bel libro» medievale”, organizzata a Cremona da Laura Carlino. In quell’occasione furono esposti 36 codici miniati della Biblioteca Statale, appartenenti ai due fondi antichi principali di quella biblioteca: il fondo Governativo e il fondo Civico.

            I nuovi e importanti studi su quei codici  che nel tempo intercorso hanno ampliato le conoscenze di allora, motivano le ragioni di questa nuova mostra promossa dal direttore della biblioteca, la dottoressa Raffaella Barbierato, e da chi scrive.

Questa esposizione non comprende tutti i codici miniati conservati nella biblioteca (40), oltre a 4 documenti e 7 incunaboli, anch’essi preziosamente miniati e decorati, che verranno descritti nella pubblicazione di un catalogo con saggi e schede. In questa mostra vengono presentati solo alcuni di questi manoscritti, codici di gran lusso, preziosi non solo per l’apparato decorativo ma anche per il loro contenuto. Alcuni dei manoscritti costituiscono infatti cimeli unici al mondo, come è il caso ad esempio del De bestiis et aliis rebus di Ugo da Folieto (ms. 199) e del Rotulo delle Cronache Universali (ms. 258) per citare soltanto le testimonianze più rilevanti. Simili tesori, di questo gli organizzatori non hanno dubbi, costituiranno motivo di attrazione per la visita virtuale della mostra, concorrendo in tal modo a diffondere la conoscenza di una collezione libraria che è tra i materiali più preziosi conservati presso la Biblioteca Statale di Cremona. (Marco D'Agostino)

Le miniature conservate nella Biblioteca Statale di Cremona si segnalano per la loro varietà: il nucleo principale è costituito dai manoscritti, ma vi figurano anche libri a stampa, qualche documento, un rarissimo rotulo. Ai pezzi più prestigiosi son stati dedicati studi monografici, i codici sono stati schedati in due importanti cataloghi del 1992 e del 1994, gli altri hanno ricevuto segnalazioni sporadiche.
Vicende storiche e collezionistiche hanno riunito nella Biblioteca Statale libri miniati diversi per contenuto, epoca, origine geografica. Prevalgono i libri liturgici e di preghiera, le raccolte agiografiche e l’esegesi cristiana, affiancati però da enciclopedie medievali, opere di filosofia, retorica, storia, diritto. Sulle carte miniate gli intrecci geometrici e gli ibridi zoomorfi del Medioevo cedono il passo al naturalismo del Rinascimento. Cremona domina, coi libri delle sue chiese, delle confraternite, delle corporazioni professionali: ai volti eccentrici della miniatura cremonese si affiancano però quelli grotteschi dei Bolognesi, quelli teneri dei padovani, e poi angeli inglesi e fiorentini, tralci francesi, ferraresi, romani, i colori preziosi degli Umbri del Trecento accanto a quelli densi del Cinquecento veneziano…
L’iniziativa odierna permetterà di aggiornare le nostre conoscenze su un patrimonio di pregio ancora poco noto, talvolta inedito: la digitalizzazione dei manoscritti consentirà ad amatori e specialisti di osservare i più minuti dettagli decorativi, un lusso che nessun catalogo a stampa può offrire. (Pier Luigi Mulas).