Verso la metà del 1920 sorge l'Associazione Amici dell'Arte con lo scopo di raccogliere tutte le forze che hanno a cuore la locale cultura artistica favorendone la diffusione e la valorizzazione, incoraggiando i giovani artisti, organizzando eventi per la città come concerti, esposizioni, conferenze.
L'Associazione nel 1921, con la pubblicazione annuale della "Strenna piacentina", ridà nuova vita a quella che in realtà trae le sue origini a metà 1800 quando una Strenna veniva pubblicata dalla tipografia Del Maino a beneficio degli Asili d'Infanzia. La veste tipografica nel 1921 è completamente rimodernata con fascicoli ricchi di illustrazioni e una impaginazione elegante; i contenuti sono destinati ad un pubblico ampio con articoli più divulgativi, più leggeri e vivaci rispetto all'impostazione scientificamente più impegnata del Bollettino storico piacentino anche se molti degli autori degli articoli sono gli stessi come ad esempio Stefano Fermi, Augusto Balsamo, Leopoldo Cerri, Arturo Pettorelli.
La pubblicazione della "Strenna piacentina" a cura degli Amici dell'Arte proseguirà fino al 1930; dal 1934 al 1941 passerà all'Istituto fascista di cultura con il nome di "La Strenna" diretta da Carlo Anguissola ed assumerà una veste sontuosa con copertine ispirate allo stile littorio.