Valente Faustini (Piacenza 1858 – Piacenza 1922), con le sue poesie e con le sue prose dialettali, è stato uno dei maggiori interpreti della tradizione vernacolare piacentina. Valente Faustini nacque a Piacenza il 4 marzo 1858, in una casa posta al numero civico 77 di via Garibaldi (allora via del Guasto), vicino a piazza Borgo [sulla facciata esterna della casa di via Garibaldi, il Comune di Piacenza vi appose, il 20 aprile 1947, una lapide per ricordare il “poeta vernacolo mirabile interprete dell'anima popolare piacentina”]. Compiuti gli studi ginnasiali e liceali al Collegio Maria Luigia di Parma, si iscrisse alla Regia Accademia scientifico-letteraria di Milano, laureandosi in Belle Lettere. Nel 1882 ebbe la cattedra di latino-italiano nel ginnasio comunale, poi regio, di Piacenza (che aveva sede allora in via Taverna) ove insegnò fino alla morte, avvenuta il 24 aprile 1922. Abitò in via Mandelli, nel palazzo della Banca d'Italia che allora ospitava anche appartamenti concessi a privati. A parte gli anni degli studi superiori ed universitari, la vita di Faustini si legò tutta a Piacenza e, prima di morire, lasciò un desiderio: “e quand me sarò morto portatemi in Piazza”. Il 27 aprile 1922, prima di raggiungere la chiesa di Santa Teresa, ove si svolsero i funerali, Piacenza tributò in Piazza un omaggio ad uno dei suoi massimi cantori. La produzione letteraria del Faustini è imponente (la raccolta delle Poesie dialettali edita dalla Cassa di Risparmio di Piacenza negli anni 1967-1978 è composta di otto volumi). Il nucleo più considerevole riguarda Piacenza considerata nei suoi aspetti più vari, dagli scorci ai luoghi-simbolo dal tema gastronomico a quello dell'emigrazione. | | |