All’interno del Commissariato generale dell’emigrazione Adolfo Rossi operò sia in qualità di ispettore viaggiante – fu il primo ad essere nominato, e fino al 1905 rimase anche l’unico in servizio – sia, in seguito, come commissario dell’emigrazione. Nel 1906 venne infatti eletto tra i tre funzionari che collaboravano direttamente con il commissario generale, di nomina politica, vero vertice dell’amministrazione. Nei sette anni in cui collaborò con il Commissariato, Rossi condusse a termine numerosi compiti, diversi per tipologia e respiro - dal riferire sulla costruzione della tettoia al porto di Palermo allo studio delle condizioni dei connazionali emigrati in Paesi stranieri. Alcuni incarichi apparivano particolarmente delicati, come ad esempio le indagini sull'emigrazione clandestina e sugli illeciti a bordo delle navi attraccate al porto. Una menzione particolare merita la missione ‘confidenziale’ in Benadir, richiesta in prima persona dal ministro degli Esteri Giulio Prinetti. Secondo le istruzioni, di ritorno dal Sud Africa Rossi avrebbe dovuto fermarsi nella regione somala per controllare l’operato della Società commerciale per il Benadir, a cui nel 1898 era stato affidato lo sviluppo della colonia italiana; avrebbe però dovuto anche verificare se fossero vere le gravi affermazioni giunte al Governo sulla compravendita di schiavi, sugli abusi nel campo della giustizia e nell’amministrazione delle dogane, e sulle condizioni degli ascari di presidio alle stazioni.
058 Nomina di Adolfo Rossi ad ispettore viaggiante, giugno 1902. Gli ispettori viaggianti costituivano di fatto l'anello di congiunzione tra i commissari dell'emigrazione e gli emigranti. Il compito principale era informativo - dovevano infatti tenere aggiornato il Commissariato sulle condizioni di vita dei connazionali che lasciavano l'Italia - ma dovevano anche compiere ispezioni nei porti e potevano, in base alla propria esperienza, avanzare proposte per meglio assistere i migranti. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 14.
059 Lettera del Ministro Prinetti, 15 gennaio 1903. Mentre si trovava in Sud Africa Adolfo Rossi venne incaricato di condurre una indagine sulla condotta della Società commerciale per il Benadir, a cui nel 1898 era stata affidata la gestione dei porti e delle città della regione somala. In particolare, la mancata soppressione della schiavitù ebbe un ruolo fondamentale nella revoca della delega alla Società, che cessò di funzionare nel 1904; dall'anno seguente, l'Italia assunse la gestione diretta della colonia. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 10, fasc. 4.
060 Nave “France”, 1905. Tra i compiti del Commissariato rientrava anche la tutela nei porti di imbarco e sui piroscafi. Nel 1905 Rossi compì il viaggio a bordo del piroscafo della compagnia Transports Maritimes, da Genova a Buenos Aires e ritorno. Nella relazione stilata per il Commissariato l'ispettore viaggiante segnalava che il trattamento dei passeggeri di terza classe era stato buono, come di ottima qualità erano la pasta e il pane; l'unica nota dolente era l'organizzazione dell'ambulatorio-farmacia, che condivideva l'ingresso con la sezione maschile dell'ospedale. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 8, quaderno 3.
061 Istruzioni per la missione di Rossi ad Udine, 1903. Adolfo Rossi doveva recarsi in Friuli per studiare il funzionamento delle diverse società di patronato degli emigranti lì attive, e studiare possibili soluzioni per ridurne il numero o per coordinarne almeno le attività. In aggiunta, doveva indagare sui migranti stranieri di passaggio in Italia, raccogliendo informazioni sugli inconvenienti che creava il loro passaggio, sui loro porti d'imbarco, e sulle modalità con cui acquistavano i biglietti per il transito. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 10, fasc. 4.
062 Lettera di congratulazioni da parte di Aureliano Albano della compagnia di navigazione La Veloce per la nomina di Adolfo Rossi a Commissario dell'emigrazione, 1906. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 10, fasc. 2.
063 Minuta della relazione sull'opportunità di istituire degli ispettori viaggianti dell'emigrazione per l'interno del Regno, febbraio 1908. Nel corso degli anni Adolfo Rossi aveva studiato il funzionamento dei comitati mandamentali e comunali in diverse parti d'Italia, giungendo alla conclusione che solo di rado funzionavano in modo soddisfacente. La soluzione proposta per non lasciare gli emigranti "in balia dei soli rappresentanti delle compagnie di navigazione nazionali e straniere e degli arruolatori clandestini" era quella di istituire degli ispettori viaggianti per l'Italia. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 12.
064 "Adolfo Rossi nel Benadir?", L'Araldo, 1906. La bravura di Rossi, considerato come "uno dei più competenti e operosi collaboratori" del Commissariato dell'Emigrazione, rendeva verosimile il suo passaggio alla carriera diplomatica. L'articolo in immagine, del resto, suggerisce che un tale avanzamento gli avrebbe permesso di "servire il paese in più vasta sfera d'azione". Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 12.