Mario Ravenna nasce il 14 settembre 1881, figlio di Pacifico e Clelia Nunes-Vais. Gestisce un negozio di chincaglierie. Il 10 luglio 1911 sposa Fulvia Zannini, ariana. La coppia non ha figli. La moglie muore il 18 novembre 1938.
Iscritto al PNF sin dal 28 luglio 1932 insieme alla consorte, dopo l’emanazione delle leggi razziali, il 30 gennaio 1939 inoltra alla Questura richiesta di discriminazione, enumerando le numerose benemerenze sue e della moglie. Tra queste spiccano varie cariche nella C.R.I. e nel sindacato fascista dei commercianti, e soprattutto due importanti onorificenze: la medaglia d’oro per la propaganda e il titolo di Cavaliere della Corona d’Italia. Tra i meriti della moglie il più significativo è la medaglia d’argento al merito per essere stata infermiera volontaria nella C.R.I. e patronessa dell’ONMI.
La richiesta è rifiutata poiché Mario Ravenna non ha l’anzianità fascista richiesta per la discriminazione e inoltre non ha meriti militari perché riformato dal servizio.
Il 3 marzo 1941 richiede la restituzione della radio che gli era stata sequestrata, con una lettera dal tono commosso e nostalgico in cui fa notare quanto l’apparecchio costituisca per lui un ricordo della defunta moglie, alla cui memoria “ha dedicato la vita”.
La radio viene restituita, poi nuovamente sequestrata e, dopo un’ulteriore richiesta, resa di nuovo, ma bloccata sulla stazione più vicina.
Negli anni successivi le forze dell’ordine riportano che Mario Ravenna tiene un “contegno sospettoso”, in quanto è sorpreso di frequente a confabulare con altri ebrei, in particolare i fratelli Bassani.
Il 7 dicembre 1943 viene ricoverato alla Casa di Cura Magrini per dichiarato stato di salute instabile, e il 25 febbraio 1943 è trasferito all’Arcispedale Sant’ Anna a causa della chiusura della precedente struttura.
Il 22 aprile viene ordinato il trasferimento di Mario Ravenna e altri pazienti dall’Arcispedale al campo di Fossoli, ordine che verrà effettivamente eseguito il 7 maggio 1944, con la consegna dei pazienti alla GNR da parte del personale dell’ospedale. Mario Ravenna giunge a Fossoli da dove poi è indirizzato verso Auschwitz. Lì viene ucciso all’arrivo il 23 Maggio 1944.