Giuseppe Bassani nasce a Ferrara il 18 dicembre del 1886 da Enrico Bassani e Elide Anau.
Partecipa alla Grande Guerra nelle campagne del 1917/1918.
Laureato in Giurisprudenza esercita la professione di avvocato e si sposa con Rina Lampronti, nata a Venezia il 7 febbraio 1898 da Marco Lampronti e Alba Polacco.
I due hanno una figlia, Marcella, che nasce il 29 settembre 1922.
Nel 1929 Bassani, divenuto cieco, si trova impossibilitato nel continuare il suo lavoro.
La moglie è una casalinga non iscritta al Fascio femminile mentre la figlia, che risulta iscritta alle organizzazioni giovanili dal 1931, una volta terminati gli studi, lavora come maestra elementare.
Vivono in condizioni economiche discrete in via Mazzini n.88.
Bassani è iscritto al PNF dal 28 ottobre 1932 ma viene espulso il 28 ottobre 1938 in seguito alle leggi razziali.
Fa richiesta di discriminazione il 14 marzo 1939.
La Prefettura chiede alla Questura un rapporto sull’interessato e sulla sua famiglia e dalle carte risultano tutti di regolare condotta morale e politica.
Il 2 novembre 1941, in seguito alla disposizione di legge, Bassani deve consegnare alla Questura l’apparecchio radiofonico Balilla di sua proprietà accompagnato da una lettera.
Nella lettera descrive le sue particolari condizioni di salute e fa istanza affinché gli venga concesso l’uso della radio:
“Per una persona impossibilitata a leggere, le trasmissioni radiofoniche rappresentano l’unico svago possibile essendo a tutti nota la passione musicale dei ciechi”
Una copia dell’istanza viene inviata anche all’onorevole Alberto Verdi, avvocato e podestà di Ferrara.
La lettera è accompagnata da un bigliettino da visita dove Bassani esprime la sua speranza che Verdi, possa appoggiare l’istanza:
“Mi permetto inviarti copia dell'istanza che ho presentato ieri, nella speranza che tu, di cui mi è nota la bontà, possa appoggiarla. Perdona se ho osato disturbarti, ma so che se ti sarà possibile farai un’opera buona.”
Inizia una corrispondenza tra Prefettura e Ministero dell’Interno a Roma che termina l’8 gennaio 1942, quando viene dato il nulla osta affinché Bassani possa detenere la radio purché bloccata sulla stazione di Roma Eiar.
La famiglia Bassani viene arrestata il 5 febbraio 1944.
L’11 Febbraio si procede al sequestro di oggetti di valore nella loro casa:
una spilla d’oro, un anello d’oro, un libretto del deposito prestiti e un portasigarette d’argento.
I Bassani il 12 febbraio 1944 sono trasferiti al campo di Fossoli.
Il 22 febbraio 1944 vengono trasferiti da Fossoli ad Auschwitz, dove arrivano con il convoglio n.8 il 26 febbraio 1944.
Lo stesso giorno la figlia Marcella Bassani viene uccisa mentre non si hanno altre notizie dei genitori anche se è probabile che abbiano condiviso la sorte della figlia.