Ciro Ravenna nasce a Ferrara il 13 novembre 1878.
Figlio di Pacifico Clemente Ravenna e Clelia Numes Vais, celibe, risiede da solo a Ferrara in Via Garibaldi 96.
E' un noto professore Universitario e direttore dell'Istituto Agrario, uomo di cultura, ma anche insegnante della scuola media Israelitica di Milano.
Prima non appartenente a nessun partito politico, dal 29 ottobre 1932 risulta iscritto al Partito Nazionale Fascista e abbonato sostenitore del giornale "L'idea fascista” di Pisa.
Il 17 gennaio 1939 inoltra domanda di discriminazione al Ministero dell'Interno di essere discriminato.
La richiesta viene accettata in virtù della buona condotta e delle benemerenze:
1. POLITICHE: grazie alle elargizioni a sostegno delle opere fasciste.
2. MILITARI: avendo partecipato alla Prima Guerra Mondiale come volontario da sottotenente farmacista, nonostante fosse stato precedentemente riformato dal servizio militare. Durante il servizio militare aveva raggiunto il grado di I Capitano chimico farmacista nella Riserva.
3. SOCIALI: meriti scientifici e professionali ottenuti contribuendo alle bonifiche creando una scuola di specializzazione, in quanto professore universitario di chimica agraria.
Si segnalano tuttavia come fattori negativi il suo non essere sposato e la mancanza di prole.
Il dott. Umberto Ravenna, in data 1 agosto 1941, redige un certificato medico in cui prescrive a Ciro Ravenna un mese di cure climatiche, con il quale ottiene un nullaosta per recarsi nel Comune di Cogne. Altri documenti testimoniano inoltre numerosi viaggi compiuti a Riccione, sempre per motivi di salute.
In seguito all'arresto del 15 novembre 1943 a Ferrara, trascorre un periodo di detenzione presso il carcere di Ferrara, prima di essere inviato al Campo di Fossoli il 12 febbraio 1944.
Viene deportato da Fossoli ad Auschwitz il 22 febbraio 1944 e all’arrivo, il 26 febbraio, subito avviato alle camere a gas.