Pignoria, Le origini di Padova ... 1625

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Le origini di Padoua di Lorenzo PignoriaIn Padoua : appresso Pietro Paolo Tozzi, 1625.


Padova non può essere considerata tra le città che, per presenza di vestigia romane, attirarono l’attenzione degli architetti del Rinascimento. Come scrisse Cesira Gasparotto (1928), “Il forestiere che visiti la nostra città conoscendone la storia dell’antico municipio patavino, patria di Tito Livio e di Trasea Peto, deve provare un senso di delusione di fronte alla quasi assoluta mancanza di ogni rovina dell’età romana”.

Tuttavia era ben documentata da una lunga tradizione la presenza in città di un anfiteatro, i cui pochi resti nei pressi della Cappella degli Scrovegni sono ricordati da Bernardino Scardeone nel De antiquitate urbis Patavii (1560). Il primo però che ne trattò estesamente fu Lorenzo Pignoria in quest’opera. 

Sul frontespizio il timbro della Biblioteca in inchiostro rosso del periodo della dominazione austriaca mentre l'originaria nota di provenienza dall'Abbazia di Praglia manoscritta sul foglio di guardia è stata ritagliata ed incollata sulla controguardia anteriore dela legatura di restauro.

In biblioteca si conservano altre due copie dell'opera (con collocaziione 90.c.89 e 177.c.53.1)


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