19 - Ippocrate
print this pageIl volume che qui si presenta, appartenuto un tempo a Pompeo Caimo, professore udinese di medicina, è l' Hippocratis Coi opera, ossia la pubblicazione degli scritti di Ippocrate uscita a Venezia presso i tipografi Giunti nel 1588. La raccolta di scritti ippocratici è preceduta da una prefazione di Michele Colombo, studente di Mercuriale, ed è suddivisa in due tomi, ciascuno dotato di frontespizio proprio.
Nella galleria fotografica viene proposta la descrizione delle singole vignette che compongono il frontespizio, ordinate in senso antiorario partendo dalla colonna di sinistra. Si noterà come la parte sinistra del frontespizio sembri incentrarsi prevalentemente sulla chirurgia, mentre quella di destra prevalentemente sulla medicina.
Medico e filosofo, Girolamo Mercuriale, ritratto qui a fianco, fu un personaggio di notevole rilievo nell'ambito della cultura umanistica della seconda metà del Cinquecento.
Compiuti gli studi medici a Padova, dove si laureò nel 1555, trascorse un lungo periodo a Roma (1562-1569), presso papa Pio IV, trovando la protezione del cardinale Alessandro Farnese. Viaggiò in molte città d’Italia in compagnia di filologi e cultori dell’antichità classica.
Nel 1569 pubblicò a Venezia, presso i Giunta, il De arte gymnastica, il primo testo in cui si teorizzava l’uso dell’arte motoria su base medica. Furono quest’opera di carattere enciclopedico e le relazioni con influenti studiosi dell’epoca a fargli ottenere nello stesso anno la cattedra di Medicina Pratica a Padova, cattedra che tenne fino al 1587, quando passò a quella di Medicina Teorica a Bologna, a sua volta lasciata nel 1592 per trasferirsi a Pisa, da dove si mosse di rado, per ritornare a morire nella città natale nel 1606.
Nella sua lunga carriera, ricca di successi sia come medico che come professore di medicina, Mercuriale unì la conoscenza degli antichi testi scientifici e filosofici alla passione per la storia e l’arte classica, che poté sviluppare grazie a contatti con scienziati, letterati, filosofi e filologi dell’epoca, tra cui Galileo Galilei e Torquato Tasso.
In campo medico il suo interesse si rivolse a svariate discipline: dall’epidemiologia alla pediatria e alla puericultura, dall’oculistica alla dermatologia, oltre all’otorinolaringoiatria, alla tossicologia, alla storia della medicina, portandolo a pubblicare numerosi testi a stampa. Peraltro la sua fama non è legata a scoperte scientifiche, ma alla capacità di compendiare gran parte dei testi di medicina dell’antichità di cui aveva una vasta conoscenza.
Al centro dei suoi interessi furono soprattutto Ippocrate e Galeno, dei quali curò la riedizione delle opere, traducendole in latino e commentandole.