16 - L' "Opera omnia "di Galeno

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Raccolta Benvenisti 848-Libro 6 marchingegni per sanare 1Raccolta Benvenisti 848-Libro 6 marchingegni per sanare 3


Il Galeni opera omnia ebbe fin dalla prima pubblicazione del 1541 uno straordinario successo perché per la prima volta veniva data alla stampa l’opera completa del leggendario medico Claudio Galeno.

Alla redazione dei 12 volumi in folio di cui l’edizione è composta, furono coinvolti i migliori specialisti del settore, e i figli di Lucantonio Giunta ottennero da papa Paolo III e dal Senato Veneto un privilegio di stampa di quindici anni. La pubblicazione includeva, inoltre, scritti di Galeno fino ad allora inediti, tradotti dal medico Giovan Battista Montano, che fu coordinatore di tutta l’opera.

Gli eredi del Giunta ristamparono l’opera ben otto volte: fra il 1550 e il 1625. Per decorare i frontespizi delle nove edizioni dell’opera, furono utilizzate due diverse cornici illustrate, identiche nell’iconografia ma diverse nello stile.

Se l’incisore responsabile della prima versione, presente nelle prime tre edizioni, dimostra di essere debitore nei confronti di Domenico Campagnola e Lambert Sustris, quello che eseguì la seconda versione, apparsa nel 1565 e mantenuta poi per tutte le successive edizioni, è un artista meno abile nella resa naturalistica delle figure, ma maggiormente influenzato dall’ondata manieristica sviluppata a Venezia da personalità artistiche come Paolo Veronese, Andrea Schiavone e Tintoretto. I personaggi raffigurati in questo frontespizio subiscono infatti, rispetto alla prima versione, un allungamento sinuoso dei corpi, resi con un tratto personale nervoso e vibrante, mentre, contemporaneamente, una decorazione più minuta arricchisce gli oggetti e le vesti delle figure.

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timbri
provenienze e possessori
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Il frontespizio giuntino qui esposto appartiene alla quarta edizione dell’opera, pubblicata nel 1565. Inoltre, l’indice che l’accompagna è nuovo e molto più dotto e articolato rispetto a quello delle precedenti edizioni; fu compilato dal celebre medico ferrarese Antonio Musa Brasavola

All’interno dei sette volumi sono presenti altre illustrazioni: decorazioni a scopo ornamentale inserite nella parte superiore di alcune carte e una serie di vignette, concentrate nel sesto tomo, raffiguranti esempi di cure e marchingegni per sanare, tutte probabilmente rapportabili allo stile dell’artista che ha intagliato il frontespizio. Una sola di queste immagini è accompagnata da una sigla, "a b", per ora rintracciata solo in un medaglione ovale riccamente decorato che racchiude il ritratto di Dante, inciso sul frontespizio del Dante con l’espositione di Christoforo Landino et di Alessandro Velutello sopra la sua commedia…, edito a Venezia nel 1564 da Nicolino da Sabbio e Domenico Sessa.